lunedì, maggio 20, 2013
Esce nelle librerie, per i tipi di Grafica & Arte, il libro “Pur che l’alba nasca. Colloquio con Papa Giovanni”. Il ricordo del pontefice nelle parole del segretario p. Loris F. Capovilla

Tutto il mondo conosce la “finestra dell’Angelus” che si apre su Piazza San Pietro, dalla quale Giovanni XXIII si affacciava ogni giorno di festa per pregare con il popolo radunato nell’ampio abbraccio del colonnato berniniano. Quella finestra illuminatasi dopo la morte del “Papa buono”, un Papa che esprimeva la bontà con il sorriso, la parola improvvisata e la vicinanza ad ognuno, il 3 giugno del 1963, sembrò simboleggiare il suo transito nella luce e la luce del suo testamento d’amore. Durante il suo pontificato quella finestra rimase si può ben dire perennemente rischiarata nella notte per ricordare agli occasionali passanti che Giovanni vegliava, lavorava, pregava per i suoi figli cristiani e non, per le famiglie, i sofferenti, i bambini, la pace universale. A cinquantuno anni dal discorso della luna (... «date una carezza ai vostri bambini»...) nei giorni del Concilio Ecumenico Vaticano II, e a cinquanta dalla “Pacem in Terris” e dalla morte di Papa Giovanni, il suo devotissimo segretario particolare Loris F. Capovilla si concede alcuni emozionanti colloqui per rivedere i successivi avvenimenti di quella sera del 3 giugno 1963, stazione estrema del soggiorno terreno del Papa, insieme al suo Maestro, con il quale, dalla sede del patriarcato di Venezia nel 1953, condivideva entusiasmi, delusioni e speranze.

Oltre le testimonianze personali l’arcivescovo Capovilla raccoglie in questo libro i sentimenti e la venerazione che la gente di ogni fede continua a professare nel ricordo di Papa Giovanni. Storici, artisti, registi, uomini di potere e la “vox populi” invocano il suo nome e la sua immagine paterna consola e protegge. Paesi, istituzioni, centri culturali, seminari e biblioteche, scuole ed ospedali hanno scolpito il suo nome a perenne memoria.

Preziose nel libro le testimonianze personali del suo segretario particolare, dei pontefici che gli sono succeduti fino a Papa Francesco, di capi di Stato, poeti e scrittori: da Charles De Gaulle ad Henri Daniel-Rops dell’Accademia di Francia, a Mario Soldati, ad Arturo Carlo Jemolo, a Carlo Bo, a Indro Montanelli, a Riccardo Bacchelli, a Luigi Santucci, a Padre Turoldo, a Giacomo Manzù, che dedicò con devozione all’amico Angelo Giuseppe Roncalli e al suo pontificato, oltre ad alcuni stupendi ritratti, il suo grande universale capolavoro: la porta della morte nella basilica di San Pietro. I testi e le foto che impreziosiscono questo libro testimoniano che quella di Papa Giovanni fu una presenza terrena di fiducia, di speranza, di sofferenza, di servizio e di fede, “fiso guardando pur che l’alba nasca” (Dante, Paradiso, XXIII, 9).

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa