domenica, maggio 26, 2013
Il processo si terrà nella seconda sezione della Corte di Assise di Palermo, a giudizio 10 imputati. Salvatore Borsellino si è costituito parte civile in qualità di rappresentante legale del suo movimento "Agende Rosse". 

di Salvatore Borsellino 

Lunedì 27 maggio presso l'aula bunker del carcere di Pagliarelli, a Palermo, si aprirà il processo per attentato al corpo politico dello Stato nel quale mi sono costituito parte civile come legale rappresentante del Movimento delle Agende Rosse. Per la prima volta rappresentanti delle Istituzioni, pezzi dello Stato, siedono sul banco degli imputati insieme ad altri imputati. Essi rappresentano quella criminalità organizzata con la quale hanno pensato di potere organizzare quella scellerata trattativa Stato-mafia che ha avuto come effetto quello di accelerare all'esecuzione della condanna a morte di Paolo Borsellino. Permisero inoltre di fare concepire, in seguito l'esecuzione, quegli attentati che seminarono morte e distruzione in Via dei Georgofili a Firenze e in via Palestro a Milano.

Io sarò presente in aula con il mio avvocato Fabio Repici che già mi assiste nel processo denominato Borsellino Quater che si svolge a Caltanissetta. Prima dell'apertura della udienza preliminare del processo che si apre lunedì, abbiamo manifestato con le nostre Agende Rosse e i nostri striscioni. Lo scopo era far sentire il nostro appoggio e la nostra vicinanza ai magistrati che per istruire questo processo hanno subito ogni sorta di attacchi: hanno rischiato e continuano a rischiare la loro vita e quella dei loro familiari.

La fase preliminare del processo si è conclusa con successo. Ora ha inizio un'altra fase che deve svolgersi esclusivamente dentro le aule di Giustizia. Oggi la maniera più giusta di manifestare il nostro sostegno a questi magistrati è la nostra sete di Verità e di Giustizia e quello di partecipare con la sola nostra presenza, in silenzio e senza simboli di alcun tipo, allo svolgimento del processo. Le aule di Giustizia sono un luogo sacro e come tali vanno rispettate. Non confondiamoci in alcun modo con chi, in un altro palazzo di Giustizia, a Milano, ha osato profanare quelle aule.


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