Tensioni e malcontento all’interno del M5S, tanto che si torna a parlare di scissione nel partito
Ancora attacchi a Grillo e al movimento da più fronti, anche dagli stessi grillini, molti dei quali accusano il leader di comportarsi come un duce. La nuova occasione sono le dichiarazioni della senatrice Adele Gambaro, che ha pubblicamente dichiarato che la palese sconfitta del Movimento alle ultime elezioni amministrative è dovuta ai toni minacciosi di Grillo, soprattutto contro il Parlamento. Parole che ovviamente hanno visto la reazione dell’interessato, che senza mezzi termini le ha ordinato di uscire dal Movimento.
Ed ecco che all’interno del M5S i parlamentari si dividono sulla questione e si creano schieramenti, quelli pro-Grillo e quelli che invece sono d’accordo con la senatrice, i cosiddetti dissidenti, bollati come “miracolati e miserabili”. I parlamentari del Movimento votano sulla questione e con 79 voti favorevoli, 42 contrari e 9 astenuti decidono che la senatrice che ha osato mettere in discussione il grande Capo e la sua linea politica dovrebbe essere espulsa. Ma il verdetto finale, come sempre, spetterà alla rete, alla volontà collettiva dei movimentisti iscritti al blog di Grillo.
Adele Gambaro non sarà l’unica a pagare. Sembra infatti che la stessa sorte spetti alla deputata sarda Paola Pinna, anch’essa colpevole di aver rilasciato un’intervista ‘fastidiosa’ a “La Stampa”, dando il via ad uno scontro davvero sgradevole, tanto che il deputato Manlio Di Stefano su Facebook ha pubblicato un rabbioso attacco contro le ribelli colleghe: “Risparmiatemi questa Cosetta dei Miserabili dell’onorevole grillina Paola Pinna (laureata disoccupata che viveva con i genitori a Quartucciu, Cagliari, e con cento voti cento è diventata deputata del Parlamento) che invece di spargere petali di rosa dove Grillo cammina, sorge in difesa di una certa Gambaro, un’altra miracolata che si credeva Che Guevara”.
Insomma, gli appartenenti al M5S ancora non hanno capito che è assolutamente vietato disonorare il loro Leader? Domanda: i 42 deputati che hanno osato votare contro l’espulsione della Gambaro saranno espulsi dal Movimento? Presumibilmente la stessa sorte spetterebbe anche agli astenuti? Staremo a vedere cosa riserverà per loro Beppe Grillo, un capo che pur parlando il linguaggio della gente è a tutti gli effetti quasi invisibile. Questo doveva essere l’elemento di novità del nuovo movimento politico, e invece sta diventando un vero problema per la sua sopravvivenza: il suo modo di comunicare e di decidere comincia ad essere considerato da molti dei suoi stessi seguaci costantemente estremo, oltraggioso e da gradasso. Il tempo dell’obbedienza cieca e assoluta è ormai finito da un bel pezzo, e i deputati ovviamente ne sono consapevoli. Non dimentichiamoci che libertà di parola di pensiero sono diritti di tutti...
Difficile credere che un Movimento che si è proposto da subito al popolo italiano come quello che avrebbe rinnovato radicalmente il quadro politico e liberato gli italiani da tutte le scelleratezze e le degenerazioni del sistema attuale (corruzione e sprechi in primis) sia in realtà basato sulla negazione della libertà di pensiero dei suoi iscritti e sulla fedeltà assoluta al capo, che non va mai contraddetto o smentito. Caro Grillo se ne faccia una ragione, non può continuare su questa linea comunicativa, ridicolizzando e offendendo tutto e tutti e di contro non avendo l’umiltà di accettare le critiche, giuste o sbagliate che siano, di chi non la pensa come lei.
di Simona Santullo
Ancora attacchi a Grillo e al movimento da più fronti, anche dagli stessi grillini, molti dei quali accusano il leader di comportarsi come un duce. La nuova occasione sono le dichiarazioni della senatrice Adele Gambaro, che ha pubblicamente dichiarato che la palese sconfitta del Movimento alle ultime elezioni amministrative è dovuta ai toni minacciosi di Grillo, soprattutto contro il Parlamento. Parole che ovviamente hanno visto la reazione dell’interessato, che senza mezzi termini le ha ordinato di uscire dal Movimento.
Ed ecco che all’interno del M5S i parlamentari si dividono sulla questione e si creano schieramenti, quelli pro-Grillo e quelli che invece sono d’accordo con la senatrice, i cosiddetti dissidenti, bollati come “miracolati e miserabili”. I parlamentari del Movimento votano sulla questione e con 79 voti favorevoli, 42 contrari e 9 astenuti decidono che la senatrice che ha osato mettere in discussione il grande Capo e la sua linea politica dovrebbe essere espulsa. Ma il verdetto finale, come sempre, spetterà alla rete, alla volontà collettiva dei movimentisti iscritti al blog di Grillo.
Adele Gambaro non sarà l’unica a pagare. Sembra infatti che la stessa sorte spetti alla deputata sarda Paola Pinna, anch’essa colpevole di aver rilasciato un’intervista ‘fastidiosa’ a “La Stampa”, dando il via ad uno scontro davvero sgradevole, tanto che il deputato Manlio Di Stefano su Facebook ha pubblicato un rabbioso attacco contro le ribelli colleghe: “Risparmiatemi questa Cosetta dei Miserabili dell’onorevole grillina Paola Pinna (laureata disoccupata che viveva con i genitori a Quartucciu, Cagliari, e con cento voti cento è diventata deputata del Parlamento) che invece di spargere petali di rosa dove Grillo cammina, sorge in difesa di una certa Gambaro, un’altra miracolata che si credeva Che Guevara”.
Insomma, gli appartenenti al M5S ancora non hanno capito che è assolutamente vietato disonorare il loro Leader? Domanda: i 42 deputati che hanno osato votare contro l’espulsione della Gambaro saranno espulsi dal Movimento? Presumibilmente la stessa sorte spetterebbe anche agli astenuti? Staremo a vedere cosa riserverà per loro Beppe Grillo, un capo che pur parlando il linguaggio della gente è a tutti gli effetti quasi invisibile. Questo doveva essere l’elemento di novità del nuovo movimento politico, e invece sta diventando un vero problema per la sua sopravvivenza: il suo modo di comunicare e di decidere comincia ad essere considerato da molti dei suoi stessi seguaci costantemente estremo, oltraggioso e da gradasso. Il tempo dell’obbedienza cieca e assoluta è ormai finito da un bel pezzo, e i deputati ovviamente ne sono consapevoli. Non dimentichiamoci che libertà di parola di pensiero sono diritti di tutti...
Difficile credere che un Movimento che si è proposto da subito al popolo italiano come quello che avrebbe rinnovato radicalmente il quadro politico e liberato gli italiani da tutte le scelleratezze e le degenerazioni del sistema attuale (corruzione e sprechi in primis) sia in realtà basato sulla negazione della libertà di pensiero dei suoi iscritti e sulla fedeltà assoluta al capo, che non va mai contraddetto o smentito. Caro Grillo se ne faccia una ragione, non può continuare su questa linea comunicativa, ridicolizzando e offendendo tutto e tutti e di contro non avendo l’umiltà di accettare le critiche, giuste o sbagliate che siano, di chi non la pensa come lei.
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Non ci sarà nessuna espulsione punto e basta
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