venerdì, giugno 14, 2013
In assenza dell’imputato, 82 anni, per presunte ragioni mediche, un tribunale di Buenos Aires ha condannato l’ex presidente Carlos Menem per contrabbando di armi durante il suo governo (1989-1999)

Misna - “Si impongono sette anni di carcere di pena effettiva”
ha dichiarato il presidente della corte, aggiungendo che “si dovrà cominciare il corrispondente procedimento di destituzione”; Menem ricopre infatti un seggio da senatore per i peronisti al governo. Menem è stato riconosciuto colpevole insieme ad altri 17 imputati del contrabbando aggravato” di 6500 tonnellate di armi e munizioni verso Croazia ed Ecuador fra il 1991 e il 1995 ; le armi venivano ufficialmente destinate a Panamá e Venezuela, ma raggiungevano invece gli altri due paesi, all’epoca entrambi in guerra e colpiti da embargo.

Il tribunale ha considerato come aggravante la circostanza che in quegli anni l’Argentina figurasse come garante di pace nel conflitto che coinvolgeva Ecuador e Perù, la cosiddetta ‘guerra del Cenepa’. “È una sentenza storica che va al di là del mio dissenso per l’ammontare della pena” ha detto ai giornalisti l’avvocato Ricardo Monner Sanz, che aveva presentato le accuse nel 1995. Per lo stesso reato, cinque anni e mezzo di carcere sono stati inflitti anche all’ex ministro della Difesa Oscar Camilión, 83 anni. Menem e Camilión erano stati assolti nel 2011, ma all’inizio di marzo il verdetto aveva revocato quel verdetto.

Su Menem, inizialmente relegato ai domiciliari preventivi nel 2001 con l’accusa di associazione a delinquere per contrabbando di armi, era uscito dopo poche settimane per decisione della Corte Suprema. Su di lui, già raggiunto da denunce per corruzione, pesano due processi, per presunto occultamento di prove in merito all’attentato contro la sede dell’Amia (associazione mutua israelita argentina) nel 1994, che provocò 85 morti e 300 feriti, e presunta frode nella concessione di frequenze radio al gruppo francese Thales a Buenos Aires negli anni ‘90.

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