Con oltre 50 anni di storia il Festival dei 2 Mondi di Spoleto, questa sera torna ad alzare il suo sipario, aprendo 17 giorni di grandi emozioni dedicati a Opera, teatro, musica e danza, ma anche a un ricco filone di iniziative legate allo spirito.
Radio Vaticana - Ci sarà uno spettacolo sul cardinale Martini, un concerto sulla vita di San Filippo Neri e il ciclo delle “Prediche” dedicato alle Opere di misericordia spirituale. In collaborazione col Pontificio Consiglio della Nuova Evangelizzazione, cardinali, vescovi e religiosi si confronteranno con la platea variegata del Festival. Un connubio fortemente voluto dal direttore artistico Giorgio Ferrara. Gabriella Ceraso lo ha intervistato: ascolta
R. - E’ stata una cosa che abbiamo inaugurato l’anno scorso con i Vizi capitali. Abbiamo fatto questa scommessa e abbiamo avuto un risultato straordinario, perché il pubblico affollava questa grande chiesa di San Domenico di Spoleto ed era veramente grato di questa iniziativa. Vedere questi grandi personaggi della Chiesa alle prese con queste prediche, che sono cose - diciamolo - un po’ dimenticate, è stata proprio una gioia.
D. - Come è intesa l’idea della predica? Un po’ come guida o spiegazione di qualcosa che nessuno si sofferma mai bene a capire…
R. Certo. Credo che il pubblico questo lo senta. C’è una attenzione veramente - direi - quasi spasmodica. Queste Opere anche di misericordia - consigliare i dubbiosi, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste - sono cose, se vengono attuate e vengono presentate in modi diversi a seconda della persona che predica, che diventano una cosa abbastanza straordinaria.
D. - Voi nel Festival ospitate anche uno speciale sul cardinale Martini. Lei crede, dunque, questo connubio fattibile: il teatro o comunque un palcoscenico o un contesto tale non stride con quanto è spirito?
R. - Assolutamente no, anzi ne ha bisogno!
Radio Vaticana - Ci sarà uno spettacolo sul cardinale Martini, un concerto sulla vita di San Filippo Neri e il ciclo delle “Prediche” dedicato alle Opere di misericordia spirituale. In collaborazione col Pontificio Consiglio della Nuova Evangelizzazione, cardinali, vescovi e religiosi si confronteranno con la platea variegata del Festival. Un connubio fortemente voluto dal direttore artistico Giorgio Ferrara. Gabriella Ceraso lo ha intervistato: ascolta
R. - E’ stata una cosa che abbiamo inaugurato l’anno scorso con i Vizi capitali. Abbiamo fatto questa scommessa e abbiamo avuto un risultato straordinario, perché il pubblico affollava questa grande chiesa di San Domenico di Spoleto ed era veramente grato di questa iniziativa. Vedere questi grandi personaggi della Chiesa alle prese con queste prediche, che sono cose - diciamolo - un po’ dimenticate, è stata proprio una gioia.
D. - Come è intesa l’idea della predica? Un po’ come guida o spiegazione di qualcosa che nessuno si sofferma mai bene a capire…
R. Certo. Credo che il pubblico questo lo senta. C’è una attenzione veramente - direi - quasi spasmodica. Queste Opere anche di misericordia - consigliare i dubbiosi, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste - sono cose, se vengono attuate e vengono presentate in modi diversi a seconda della persona che predica, che diventano una cosa abbastanza straordinaria.
D. - Voi nel Festival ospitate anche uno speciale sul cardinale Martini. Lei crede, dunque, questo connubio fattibile: il teatro o comunque un palcoscenico o un contesto tale non stride con quanto è spirito?
R. - Assolutamente no, anzi ne ha bisogno!
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