“Rimaniamo impegnati a raggiungere una soluzione politica alla crisi basata sulla visione di una Siria unita, inclusiva e democratica. Sosteniamo con forza la decisione di tenere al più presto la conferenza di Ginevra sulla Siria per attuare pienamente il comunicato di Ginevra del 30 giugno 2012, che stabilisce una serie di passaggi chiave, a cominciare da un accordo su un organo di governo di transizione con pieni poteri esecutivi, formato per mutuo consenso”. È quanto i leader del G8 scrivono in una dichiarazione diffusa da Lough Erne, in Irlanda del Nord, al termine di summit dominato dalle divisioni.
Misna - “Come dice il comunicato di Ginevra – prosegue la dichiarazione – i servizi pubblici devono essere conservati o ripristinati. Questo include le forze militari e i servizi di sicurezza. Tuttavia tutte le istituzioni governative e i funzionari dello Stato devono agire in base agli standard professionali e dei diritti umani, operando sotto una leadership superiore che ispiri la fiducia del pubblico, sotto il controllo dell’organo di governo di transizione”. Nella breve dichiarazione sulla Siria, separata da quella principale del vertice incentrata sulla lotta ai paradisi fiscali, il presidente Bashar al Assad non è nominato. Tuttavia, parlando ai giornalisti, il premier inglese David Cameron ha affermato che “è impensabile che il presidente Assad possa svolgere qualsiasi ruolo nel futuro del paese”. Cameron ha anche sottolineato l’impegno del G8 a “condannare l’uso delle armi chimiche” – impegno, ha evidenziato, “firmato anche dalla Russia” – proponendo anche l’istituzione di una commissione dell’Onu per verificare eventuali abusi. I leader del G8 si sono detti inoltre “molto preoccupati” dalla “minaccia crescente del terrorismo e dell’estremismo in Siria” e dalla “natura sempre più settaria del conflitto”.
Misna - “Come dice il comunicato di Ginevra – prosegue la dichiarazione – i servizi pubblici devono essere conservati o ripristinati. Questo include le forze militari e i servizi di sicurezza. Tuttavia tutte le istituzioni governative e i funzionari dello Stato devono agire in base agli standard professionali e dei diritti umani, operando sotto una leadership superiore che ispiri la fiducia del pubblico, sotto il controllo dell’organo di governo di transizione”. Nella breve dichiarazione sulla Siria, separata da quella principale del vertice incentrata sulla lotta ai paradisi fiscali, il presidente Bashar al Assad non è nominato. Tuttavia, parlando ai giornalisti, il premier inglese David Cameron ha affermato che “è impensabile che il presidente Assad possa svolgere qualsiasi ruolo nel futuro del paese”. Cameron ha anche sottolineato l’impegno del G8 a “condannare l’uso delle armi chimiche” – impegno, ha evidenziato, “firmato anche dalla Russia” – proponendo anche l’istituzione di una commissione dell’Onu per verificare eventuali abusi. I leader del G8 si sono detti inoltre “molto preoccupati” dalla “minaccia crescente del terrorismo e dell’estremismo in Siria” e dalla “natura sempre più settaria del conflitto”.
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