Non dobbiamo avere paura della libertà che ci dà lo Spirito Santo: è quanto sottolineato da Papa Francesco nella Messa di stamani alla Casa Santa Marta.
Radio Vaticana - Il Papa ha sottolineato che in questo momento la Chiesa deve guardarsi da due tentazioni: quella di andare indietro e quella del “progressismo adolescente”. Alla Messa, concelebrata dal cardinale João Braz de Aviz, ha preso parte un gruppo di sacerdoti, religiosi e laici della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata. Tra i partecipanti alla Messa anche il cardinale Bernard Agré. Il servizio di Alessandro Gisotti: ascolta
“Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge”. Papa Francesco ha svolto la sua omelia partendo da queste parole rivolte da Gesù ai discepoli e subito ha osservato che questo brano evangelico segue quello delle Beatitudini, “espressione della nuova legge” più esigente di quella di Mosé. Questa legge, ha aggiunto il Papa, è “frutto dell’Alleanza” e non si può capire senza di essa. “Questa Alleanza – ha detto – questa legge è sacra perché portava il popolo a Dio”. E ha paragonato la “maturità di questa legge” al “germoglio che scoppia e viene il fiore”. Gesù, ha affermato, “è l’espressione della maturità della legge” e ha soggiunto che Paolo ci parla di due tempi “senza tagliare la continuità” tra la legge della storia e la legge dello Spirito:
“L’ora del compimento della legge, l’ora in cui la legge arriva alla sua maturità: è la legge dello Spirito. Questo andare avanti su questa strada è un po’ rischioso, ma è l’unica strada della maturità, per uscire dai tempi nei quali non siamo maturi. In questa strada verso la maturità della legge, che viene proprio con la predicazione di Gesù, c’è sempre timore, timore della libertà che ci dà lo Spirito. La legge dello Spirito ci fa liberi! Questa libertà ci dà un po’ di paura, perché abbiamo paura di confondere la libertà dello Spirito con un’altra libertà umana”.
La legge dello Spirito, ha detto ancora, “ci porta su una strada di discernimento continuo per fare la volontà di Dio e questo” ci fa paura. Una paura, ha avvertito, che “ha due tentazioni”. La prima, è quella di “andare indietro”, di dire che “si può fino a qui, non si può di qua” e dunque alla fine “restiamo qui”. Questa, ha ammonito, “è un po’ la tentazione della paura della libertà, della paura dello Spirito Santo”. Una paura per cui “è meglio andare sul sicuro”. Il Papa ha quindi narrato di un superiore generale che, negli anni Trenta, aveva “raccolto tutte le prescrizioni anticarisma” per i suoi religiosi, “un lavoro di anni”. Quindi, era andato a trovare a Roma un abate benedettino che, al sentire quanto fatto, gli aveva detto che così alla fine aveva “ucciso il carisma della sua Congregazione”, “aveva ucciso la libertà” giacché “questo carisma dà i frutti nella libertà e lui aveva fermato il carisma”:
“Questa tentazione di andare indietro, perché siamo più ‘sicuri’ indietro: ma la sicurezza piena è nello Spirito Santo che ti porta avanti, che di dà questa fiducia - come dice Paolo - e questa fiducia lo Spirito, che è più esigente perché Gesù ci dice: ‘In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terrà, non passera un solo iota della legge’. E’ più esigente! Ma non ci dà quella sicurezza umana. Non possiamo controllare lo Spirito Santo: quello è il problema! Questa è una tentazione”.
E poi, ha detto, c’è un’altra tentazione quella del “progressismo adolescente”, che ci fa “uscire dalla strada”. Vedere una cultura e “non essere tanto staccati” da essa:
“Prendiamo di qua, prendiamo di là i valori di questa cultura… Vogliono fare questa legge? Avanti con questa legge. Vogliono andare avanti con quello? Allarghiamo un po’ la strada. Alla fine, come dico, non è un vero progressismo. E’ un progressismo adolescente: come gli adolescenti che vogliono avere tutto con l’entusiasmo e alla fine? Si scivola… E’ come quando la strada è col gelo e la macchina scivola e va fuori strada… E’ l’altra tentazione in questo momento! Noi, in questo momento della storia della Chiesa, non possiamo né andare indietro né andare fuori strada!”
La strada, ha detto, “è quella della libertà nello Spirito Santo, che ci fa liberi, nel discernimento continuo sulla volontà di Dio per andare avanti su questa strada, senza andare indietro e senza cadere fuori strada”. Chiediamo al Signore, ha concluso, “la grazia che ci dia lo Spirito Santo per andare avanti”.
Radio Vaticana - Il Papa ha sottolineato che in questo momento la Chiesa deve guardarsi da due tentazioni: quella di andare indietro e quella del “progressismo adolescente”. Alla Messa, concelebrata dal cardinale João Braz de Aviz, ha preso parte un gruppo di sacerdoti, religiosi e laici della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata. Tra i partecipanti alla Messa anche il cardinale Bernard Agré. Il servizio di Alessandro Gisotti: ascolta
“Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge”. Papa Francesco ha svolto la sua omelia partendo da queste parole rivolte da Gesù ai discepoli e subito ha osservato che questo brano evangelico segue quello delle Beatitudini, “espressione della nuova legge” più esigente di quella di Mosé. Questa legge, ha aggiunto il Papa, è “frutto dell’Alleanza” e non si può capire senza di essa. “Questa Alleanza – ha detto – questa legge è sacra perché portava il popolo a Dio”. E ha paragonato la “maturità di questa legge” al “germoglio che scoppia e viene il fiore”. Gesù, ha affermato, “è l’espressione della maturità della legge” e ha soggiunto che Paolo ci parla di due tempi “senza tagliare la continuità” tra la legge della storia e la legge dello Spirito:
“L’ora del compimento della legge, l’ora in cui la legge arriva alla sua maturità: è la legge dello Spirito. Questo andare avanti su questa strada è un po’ rischioso, ma è l’unica strada della maturità, per uscire dai tempi nei quali non siamo maturi. In questa strada verso la maturità della legge, che viene proprio con la predicazione di Gesù, c’è sempre timore, timore della libertà che ci dà lo Spirito. La legge dello Spirito ci fa liberi! Questa libertà ci dà un po’ di paura, perché abbiamo paura di confondere la libertà dello Spirito con un’altra libertà umana”.
La legge dello Spirito, ha detto ancora, “ci porta su una strada di discernimento continuo per fare la volontà di Dio e questo” ci fa paura. Una paura, ha avvertito, che “ha due tentazioni”. La prima, è quella di “andare indietro”, di dire che “si può fino a qui, non si può di qua” e dunque alla fine “restiamo qui”. Questa, ha ammonito, “è un po’ la tentazione della paura della libertà, della paura dello Spirito Santo”. Una paura per cui “è meglio andare sul sicuro”. Il Papa ha quindi narrato di un superiore generale che, negli anni Trenta, aveva “raccolto tutte le prescrizioni anticarisma” per i suoi religiosi, “un lavoro di anni”. Quindi, era andato a trovare a Roma un abate benedettino che, al sentire quanto fatto, gli aveva detto che così alla fine aveva “ucciso il carisma della sua Congregazione”, “aveva ucciso la libertà” giacché “questo carisma dà i frutti nella libertà e lui aveva fermato il carisma”:
“Questa tentazione di andare indietro, perché siamo più ‘sicuri’ indietro: ma la sicurezza piena è nello Spirito Santo che ti porta avanti, che di dà questa fiducia - come dice Paolo - e questa fiducia lo Spirito, che è più esigente perché Gesù ci dice: ‘In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terrà, non passera un solo iota della legge’. E’ più esigente! Ma non ci dà quella sicurezza umana. Non possiamo controllare lo Spirito Santo: quello è il problema! Questa è una tentazione”.
E poi, ha detto, c’è un’altra tentazione quella del “progressismo adolescente”, che ci fa “uscire dalla strada”. Vedere una cultura e “non essere tanto staccati” da essa:
“Prendiamo di qua, prendiamo di là i valori di questa cultura… Vogliono fare questa legge? Avanti con questa legge. Vogliono andare avanti con quello? Allarghiamo un po’ la strada. Alla fine, come dico, non è un vero progressismo. E’ un progressismo adolescente: come gli adolescenti che vogliono avere tutto con l’entusiasmo e alla fine? Si scivola… E’ come quando la strada è col gelo e la macchina scivola e va fuori strada… E’ l’altra tentazione in questo momento! Noi, in questo momento della storia della Chiesa, non possiamo né andare indietro né andare fuori strada!”
La strada, ha detto, “è quella della libertà nello Spirito Santo, che ci fa liberi, nel discernimento continuo sulla volontà di Dio per andare avanti su questa strada, senza andare indietro e senza cadere fuori strada”. Chiediamo al Signore, ha concluso, “la grazia che ci dia lo Spirito Santo per andare avanti”.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.