sabato, giugno 15, 2013
Ogni giorno nascono 75mila bambini, ma il baby boom dipende anche dalla diminuzione dei tassi di mortalità neonatale e infantile. Membro della Pontificia accademia per la vita critica “l’uso delle sterilizzazioni nelle politiche di pianificazione familiare” e ricorda le campagne lanciate da Indira Gandhi negli anni ’70. In un solo anno furono praticate 6,2 milioni di vasectomie e 2,5 legamenti delle tube obbligatorie.

Asianews - Con una popolazione attuale di 1,2 miliardi di persone e 75mila nuovi nati al giorno, l'India si prepara a diventare il Paese più popoloso al mondo. Secondo le previsioni delle Nazioni Unite, entro il 2030 il colosso dell'Asia meridionale supererà la Cina - il cui tasso di natalità è in declino a causa della politica del figlio unico - toccando quota 1,45 miliardi di persone. Un dato, nota ad AsiaNews Pascoal Carvalho, membro della Pontificia accademia per la vita, che "riflette l'esistenza, ancora oggi, di valori culturali che incoraggiano la sopravvivenza della famiglia e della comunità". Secondo il medico cattolico, il quadro demografico presentato dall'Onu è "importante per il ritmo, la crescita economica e lo sviluppo integrale dell'India". È poi interessante notare, sottolinea, che questo baby boom "non dipende da un aumento delle nascite, ma piuttosto da tassi di mortalità neonatale e infantile in costante calo".

Nonostante gli aspetti positivi che derivano dall'attuale profilo demografico, nel Paese sono in atto politiche di pianificazione familiare per il controllo delle nascite. Tra queste, sottolinea Carvalho, "anche le sterilizzazioni [spesso forzate, ndr], che ci riportano indietro ai giorni neri vissuti dal Paese negli anni '70". All'epoca, il governo di Indira Gandhi promosse un programma di sterilizzazioni aggressivo e mirato, che prevedeva incentivi economici per chi vi partecipava, ma anche vasectomie obbligatorie per gli uomini con due o più figli.

"Tuttavia - ricorda - a causa della corruzione diffusa molti uomini e donne sono stati costretti a essere sterilizzati con la forza o l'inganno, subendo procedure molto pericolose". Secondo alcune stime, in un solo anno sono state praticate 8 milioni di sterilizzazioni: 6,2 milioni di vasectomie e 2,5 milioni di legamenti delle tube, per lo più rivolte contro i dalit.

Di recente, uno dei dispacci di Wikileaks ha rivelato che in quegli anni il governo agì in modo duro contro gli organismi cattolici e il clero, che tentarono di opporsi al programma obbligatorio di sterilizzazione.

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