Iran alle urne oggi per scegliere il successore di Mahmoud Ahmadinejad, giunto al suo secondo mandato alla presidenza della Repubblica Islamica. Oltre 50 milioni gli aventi diritto. I seggi hanno aperto questa mattina alle 8 ed i primi dati sull’affluenza alle urne parlano di una buona partecipazione al voto. Il servizio è di Salvatore Sabatino: ascolta
Radio Vaticana - Dieci ore per scegliere il futuro presidente dell’Iran. Il voto di oggi si presenta come un’incognita, a causa dell’indeterminatezza del risultato. Sei i candidati: cinque appartenenti all’ala conservatrice, facente capo alla guida suprema l’Ajatollah Khamenei, uno solo appartenente all’area riformista, Hassan Rowhani, unico candidato con una reale possibilità di arrivare al secondo turno, perché capace di far convergere su di sé tutti i consensi dell’escluso Rasfanjani. Il ballottaggio appare quasi scontato, visto che nessuno dei partecipanti alla corsa presidenziale dovrebbe superare il 50% dei consensi. Tutto si deciderà in base all’astensionismo: pericolo numero uno per i conservatori, che questa mattina hanno giocato la carta Khamenei per lanciare un appello al voto.
Saeed Jalili, 47 anni, è il loro candidato più accreditato: vicinissino al leader supremo, è ritenuto il prescelto del direttivo islamico, anche se è privo di una fondata esperienza ai vertici di un esecutivo. Alla comunità internazionale è ben noto per la durezza e l'intransigenza mostrate durante i colloqui con la parte occidentale circa il controverso programma nucleare portato avanti da Teheran. Gli altri protagonisti sono: il sindaco di Teheran, il popolare Mohammad Baqer Qalibaf ed il consigliere diplomatico della Guida, Ali Akbar Velayati. I risultati dovrebbero essere resi noti già domani.
Radio Vaticana - Dieci ore per scegliere il futuro presidente dell’Iran. Il voto di oggi si presenta come un’incognita, a causa dell’indeterminatezza del risultato. Sei i candidati: cinque appartenenti all’ala conservatrice, facente capo alla guida suprema l’Ajatollah Khamenei, uno solo appartenente all’area riformista, Hassan Rowhani, unico candidato con una reale possibilità di arrivare al secondo turno, perché capace di far convergere su di sé tutti i consensi dell’escluso Rasfanjani. Il ballottaggio appare quasi scontato, visto che nessuno dei partecipanti alla corsa presidenziale dovrebbe superare il 50% dei consensi. Tutto si deciderà in base all’astensionismo: pericolo numero uno per i conservatori, che questa mattina hanno giocato la carta Khamenei per lanciare un appello al voto.
Saeed Jalili, 47 anni, è il loro candidato più accreditato: vicinissino al leader supremo, è ritenuto il prescelto del direttivo islamico, anche se è privo di una fondata esperienza ai vertici di un esecutivo. Alla comunità internazionale è ben noto per la durezza e l'intransigenza mostrate durante i colloqui con la parte occidentale circa il controverso programma nucleare portato avanti da Teheran. Gli altri protagonisti sono: il sindaco di Teheran, il popolare Mohammad Baqer Qalibaf ed il consigliere diplomatico della Guida, Ali Akbar Velayati. I risultati dovrebbero essere resi noti già domani.
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