Un miliardo sul tavolo, attenzione ai giovani
Un "piano nazionale italiano" per il rilancio dell'occupazione, con i giovani come stella polare. E' quello che arriverà mercoledì sul tavolo del consiglio dei ministri, contenente un primo pacchetto di misure da circa un miliardo di euro, da ampliare e approfondire successivamente all'emergere di nuove risorse. E' il presidente del consiglio, Enrico Letta, intervenendo a In 1/2 Ora, a ribadire la volontà dell'esecutivo di predisporre un piano per il lavoro, con un occhio di riguardo per gli under-30. "Dobbiamo rimettere il lavoro per i giovani al centro", ha spiegato, perché l'innalzamento della disoccupazione e dell'età pensionabile a seguito delle riforme "hanno messo i giovani ai margini".
E allora ecco il pacchetto da un miliardo di euro, fondi 'dirottati' da quelli europei per l'occupazione giovanile ed il contrasto alla povertà nel Sud. Di questi, come ha spiegato ai sindacati il ministro per la Coesione Territoriale, Carlo Trigilia, 500 milioni andranno alla decontribuzione per i neo assunti a tempo indeterminato nel Sud, con una misura che potrebbe venire estesa fino al 2015 e consentire 50.000 nuove assunzioni, mentre è ancora al vaglio una misura che consenta di stabilizzare gli assunti a tempo determinato. Altri 400 milioni andranno a nuovi tirocini (200) e al rifinanziamento della legge sull'imprenditorialità giovanile (200) mentre 100 milioni a cooperative del terzo settore formate soprattutto da giovani. In totale, l'impatto sull'occupazione dovrebbe essere, nei piani del governo, di circa 70.000 nuovi posti di lavoro. Con queste misure l'Italia si presenta al Consiglio Ue del 27 e 28 giugno prossimi: ''Noi facciamo un piano nazionale e non c'è bisogno del permesso europeo'', ha spiegato Letta, sottolineando che non andrà dagli altri leader Ue a ''chiedere soldi''.
In effetti la posizione dell'Italia in vista del vertice europeo e' quella di sempre: ''ci batteremo affinché questi soldi siano usati subito e non spalmati su molti anni. Si tratta di 6 miliardi per tutta l'Europa e l'Italia ne userà 500 milioni''. Il tema della 'battaglia' di Letta sono i fondi per il sostegno dell'occupazione giovanile, lo 'Youth Guarantee Scheme', un piano che originariamente doveva essere spalmato fino al 2020 ma che l'Italia, con altri partner europei ad eccezione della solita Germania nelle vesti di 'falco', ritiene opportuno concentrare solo nel 2014 e nel 2015. L'Europa potrebbe ancora giocarsi il Jolly della Banca Europea degli investimenti, recentemente ricapitalizzata per dici miliardi, parte dei quali, si parla di 60 milioni per le Pmi, potrebbe venire usata per spingere l'occupazione. E sullo sfondo, ancora lontano, un secondo pacchetto di misure che, anche se indirettamente, avrebbero un impatto sul lavoro: Trigilia ha parlato di almeno 3,5 miliardi, da usare per il sostegno alle imprese ed alle economie locali.
Un "piano nazionale italiano" per il rilancio dell'occupazione, con i giovani come stella polare. E' quello che arriverà mercoledì sul tavolo del consiglio dei ministri, contenente un primo pacchetto di misure da circa un miliardo di euro, da ampliare e approfondire successivamente all'emergere di nuove risorse. E' il presidente del consiglio, Enrico Letta, intervenendo a In 1/2 Ora, a ribadire la volontà dell'esecutivo di predisporre un piano per il lavoro, con un occhio di riguardo per gli under-30. "Dobbiamo rimettere il lavoro per i giovani al centro", ha spiegato, perché l'innalzamento della disoccupazione e dell'età pensionabile a seguito delle riforme "hanno messo i giovani ai margini".
E allora ecco il pacchetto da un miliardo di euro, fondi 'dirottati' da quelli europei per l'occupazione giovanile ed il contrasto alla povertà nel Sud. Di questi, come ha spiegato ai sindacati il ministro per la Coesione Territoriale, Carlo Trigilia, 500 milioni andranno alla decontribuzione per i neo assunti a tempo indeterminato nel Sud, con una misura che potrebbe venire estesa fino al 2015 e consentire 50.000 nuove assunzioni, mentre è ancora al vaglio una misura che consenta di stabilizzare gli assunti a tempo determinato. Altri 400 milioni andranno a nuovi tirocini (200) e al rifinanziamento della legge sull'imprenditorialità giovanile (200) mentre 100 milioni a cooperative del terzo settore formate soprattutto da giovani. In totale, l'impatto sull'occupazione dovrebbe essere, nei piani del governo, di circa 70.000 nuovi posti di lavoro. Con queste misure l'Italia si presenta al Consiglio Ue del 27 e 28 giugno prossimi: ''Noi facciamo un piano nazionale e non c'è bisogno del permesso europeo'', ha spiegato Letta, sottolineando che non andrà dagli altri leader Ue a ''chiedere soldi''.
In effetti la posizione dell'Italia in vista del vertice europeo e' quella di sempre: ''ci batteremo affinché questi soldi siano usati subito e non spalmati su molti anni. Si tratta di 6 miliardi per tutta l'Europa e l'Italia ne userà 500 milioni''. Il tema della 'battaglia' di Letta sono i fondi per il sostegno dell'occupazione giovanile, lo 'Youth Guarantee Scheme', un piano che originariamente doveva essere spalmato fino al 2020 ma che l'Italia, con altri partner europei ad eccezione della solita Germania nelle vesti di 'falco', ritiene opportuno concentrare solo nel 2014 e nel 2015. L'Europa potrebbe ancora giocarsi il Jolly della Banca Europea degli investimenti, recentemente ricapitalizzata per dici miliardi, parte dei quali, si parla di 60 milioni per le Pmi, potrebbe venire usata per spingere l'occupazione. E sullo sfondo, ancora lontano, un secondo pacchetto di misure che, anche se indirettamente, avrebbero un impatto sul lavoro: Trigilia ha parlato di almeno 3,5 miliardi, da usare per il sostegno alle imprese ed alle economie locali.
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