lunedì, giugno 03, 2013
Off-line 10 reattori nucleari su 23, estate a rischio blackout 

GreenReport - La Corea del Sud ha annunciato lo slittamento della costruzione di due reattori nucleari e il ritardo dell'avvio delle operazioni in altri due, dopo che i suoi ispettori hanno scoperto che i reattori utilizzavano componenti i cui certificati di sicurezza erano falsi. Come dice Justin McKeating di Greenpeace International, «Uno dei fattori che definiscono l'industria nucleare è il suo rifiuto di imparare le lezioni del passato. Si è costruita una pessima reputazione per quanto riguarda la reputazione, la trasparenza e la fiducia dell'opinione pubblica nell'industria, sono state massicciamente intaccate da scandali e incidenti ripetuti. La Corea del Sud ne è un ottimo esempio».

Infatti, l'industria nucleare sudcoreana, che viene presentata come una tra le più sicure del mondo (proprio come prima di Chernobyl e Fukushima quella sovietica e quella giapponese), negli ultimi anni ha subito una serie di arresti forzati e guasti tecnici nelle sue centrali ed è stata colpita da una serie di scandali per corruzione, minando la fiducia dell'opinione pubblica nell'energia atomica, proprio mentre, con la scusa dell'abbattimento dei gas serra, il governo prevede di aumentare la già alta dipendenza del Paese dall'elettricità atomica.

L'ultimo caso è stato rivelato da una gola profonda: un informatore anonimo ha portato gli investigatori della Nuclear safety and security commission a scoprire che in 4 reattori venivano utilizzati dei cavi di controllo che non erano riusciti a superare un test di sicurezza e che per questo erano stati dotati di certificati falsi. I cavi di controllo servono ad inviare i segnali elettronici al sistema di controllo di un reattore in caso di incidente. Il 28 maggio la Commissione ha fermato le attività in due reattori da 1.000 megawatt sulla costa sud-orientale della Corea del Sud per sostituire i cavi taroccati. L'avvio pianificato di altri due reattori, uno fermo per manutenzione ordinaria e l'altro nuovo in attesa dell'approvazione operativa, è stato ritardato per la stessa ragione.

Gli scandali ricorrenti hanno pesantemente danneggiato la reputazione dell'industria nucleare sudcoreana, che fornisce un terzo dell'energia elettrica del Paese ed aspira a diventare un esportatore mondiale di reattori, soprattutto dopo il colpaccio fatto negli Emirati arabi uniti dove i sudcoreani dovrebbero costruire 4 centrali atomiche. Ma, nonostante la crescente preoccupazione dell'opinione pubblica, il governo di Seoul continua imperterrito a portare avanti il suo aggressivo programma per l'energia nucleare che prevede di costruire altri 16 reattori entro il 2030.

Nel 2012 la Corea del sud era stata costretta a chiudere altri 2 reattori dopo che era venuto fuori che le centrali nucleari da più di 10 anni utilizzavano componenti non conformi che erano stati forniti con garanzie falsificate. Già allora la Corea del sud dovette ricorrere a diverse misure di risparmio energetico per evitare blackout. La Corea del Sud ha 23 reattori, e la decisione presa in questi giorni comporta la messa off-line temporanea di 10 reattori per problemi di sicurezza, manutenzione o per altri motivi, aumentando il rischio di blackout in estate, quando si registrano i picchi di consumo di energia elettrica.

In seguito allo scandalo del 2012 vennero arrestati diversi ingegneri nucleari e fornitori di attrezzature coinvolti, «Quindi, a rigor di logica - dice McKeating - da allora, dovevano essere stati messi in atto rigorosi controlli di sicurezza, per evitare che si ripetesse un incidente di ripetizione. Giusto? Sbagliato. altri due reattori nucleari in Corea del Sud sono stati fermati il 28 maggio Martedì e l'avvio programmato di altri due è stato ritardato».

Per l'ambientalista la falsificazione dei certificati di sicurezza dei cavi «E' terribile e c'è voluto un informatore anonimo per portarla alla luce. Dopo lo scandalo dei componenti scadenti dell'anno scorso, il governo e le autorità nucleari della Corea del Sud avrebbero dovuto fare controlli di sicurezza più severi. Cosa altro aspetta di essere scoperto? Ma questo, a quanto pare, è il business as usual dell'industria nucleare. Assistiamo, di volta in volta, a questi tipi di scandali. Da 60 anni l'energia nucleare ha avuto nelle sue mani i nostri soldi, le nostre risorse e la nostra sicurezza ed abbiamo avuto poco in cambio, se non vuote promesse, bugie e scandali. Ecco perché Greenpeace dice che i progettisti e costruttori e altri attori del settore nucleare, e non solo gli operatori dei reattori, dovrebbero essere ritenuti responsabili dei loro errori. Attualmente, i governi hanno un sistema di protezione che protegge l'industria nucleare dalle responsabilità. Una responsabilità che molte compagnie semplicemente ignorano».


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