Nonostante il controllo ideologico e le ampie aree di arretratezza economica e tecnologica, il Vietnam ha un alto numero di internauti.
Vietnam (Misna) - Si stima che internet, social media e blog siano accessibili a un terzo dei 90 milioni di vietnamiti e da tempo nel paese si alimenta il dibattito sui limiti a essi concessi. Ancor più perché l’informazione sul web è diventata fonte primaria di conoscenza per molti, in alternativa ai media ufficiali. Non senza contrasti con il regime, come ha sottolineato ieri Human Rights Watch che ha chiesto al governo di Hanoi di liberare tre blogger arrestati recentemente e di fermare le aggressioni, anche fisiche, verso chi dimostra atteggiamenti critici. Truong Duy Nhat, Pham Viet Dao e Dinh Nhat Uy erano stati arrestati il mese scorso con l’accusa di “abusare delle libertà democratiche”. Sempre da Hrw è arrivata a conferma dell’aggressione da parte della polizia a diversi attivisti, tra cui particolarmente grave quella a Nguyen Hoang Vi. “Gli ultimi arresti e le aggressioni di blogger mostrano quanto il governo tema un dibattito parto su democrazia e diritti umani”, ha sottolineato Brad Adams, direttore per l’Asia dell’organizzazione.
All’inizio della settimana, in un suo intervento all’Assemblea nazionale, il ministro per l’Informazione e le Comunicazioni, Nguyen Bac Son, aveva riconosciuto l’importanza di Internet nel diffondere e condividere le conoscenze, ma aveva anchemesso in guardia contro contenuti che rischierebbero, secondo il ministro, “di sabotare il paese”.
Vietnam (Misna) - Si stima che internet, social media e blog siano accessibili a un terzo dei 90 milioni di vietnamiti e da tempo nel paese si alimenta il dibattito sui limiti a essi concessi. Ancor più perché l’informazione sul web è diventata fonte primaria di conoscenza per molti, in alternativa ai media ufficiali. Non senza contrasti con il regime, come ha sottolineato ieri Human Rights Watch che ha chiesto al governo di Hanoi di liberare tre blogger arrestati recentemente e di fermare le aggressioni, anche fisiche, verso chi dimostra atteggiamenti critici. Truong Duy Nhat, Pham Viet Dao e Dinh Nhat Uy erano stati arrestati il mese scorso con l’accusa di “abusare delle libertà democratiche”. Sempre da Hrw è arrivata a conferma dell’aggressione da parte della polizia a diversi attivisti, tra cui particolarmente grave quella a Nguyen Hoang Vi. “Gli ultimi arresti e le aggressioni di blogger mostrano quanto il governo tema un dibattito parto su democrazia e diritti umani”, ha sottolineato Brad Adams, direttore per l’Asia dell’organizzazione.
All’inizio della settimana, in un suo intervento all’Assemblea nazionale, il ministro per l’Informazione e le Comunicazioni, Nguyen Bac Son, aveva riconosciuto l’importanza di Internet nel diffondere e condividere le conoscenze, ma aveva anchemesso in guardia contro contenuti che rischierebbero, secondo il ministro, “di sabotare il paese”.
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