mercoledì, giugno 26, 2013
Nella Chiesa siamo tutti importanti, nessuno è inutile. E’ uno dei passaggi più significativi della catechesi di Papa Francesco, all’udienza generale di oggi in Piazza San Pietro, gremita di fedeli. Il Papa ha ribadito che agli occhi di Dio siamo tutti uguali, anche il Papa. Quindi, ha esortato tutti a portare nella Chiesa la propria vita, il proprio cuore, tutti insieme. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Radio Vaticana - Siamo tutti necessari nella Chiesa, nessuno è inutile. E’ il messaggio forte che arriva da Papa Francesco che, in una piazza San Pietro gremita di fedeli come ogni mercoledì, dialoga con il Popolo di Dio. La sua diventa una catechesi partecipata. Del resto, il tema su cui si sofferma il Pontefice è proprio la Chiesa come Tempio dello Spirito Santo. L’antico Tempio, ha detto, “era edificato dalle mani degli uomini” perché “si voleva ‘dare una casa’ a Dio”. Ma con l’Incarnazione del Figlio di Dio “è Dio stesso che “costruisce la sua casa”, “Cristo è il Tempio vivente”. E noi, ha detto ancora, “siamo le pietre vive dell’edificio di Dio, unite profondamente a Cristo”. “Noi – ha avvertito – non siamo isolati, noi siamo popolo di Dio, e questo è la Chiesa: Popolo di Dio”. La Chiesa, ha poi osservato, “non è un intreccio di cose e interessi, ma il Tempio dello Spirito Santo”, in cui “ognuno di noi, con il dono del Battesimo è pietra viva”. E questo, ha detto, “ci dice che nessuno è inutile nella Chiesa”:

“Nessuno è inutile nella Chiesa! E se qualcuno, per caso, dice a qualcuno di voi: 'Ma, vai a casa, che tu sei un inutile!’, quello non è vero! Nessuno è inutile nella Chiesa: tutti siamo necessari, per costruire questo Tempio!”

Nessuno, ha aggiunto, “è secondario”. Ed ha avvertito: nessuno può dire di essere “il più importante, nella Chiesa!”:

“Tutti siamo uguali agli occhi di Dio, tutti, tutti! Ma qualcuno di voi può dire: 'Ma, senta, signor Papa, Lei non è uguale a noi?'. Sì, sono come ognuno di voi, tutti siamo uguali, tutti siamo fratelli! Nessuno è anonimo: tutti formiamo e costruiamo la Chiesa”.

E questo, ha proseguito, “ci invita anche a riflettere sul fatto che se manca il mattone della nostra vita cristiana, manca qualcosa alla bellezza della Chiesa”:

“E anche alcuni dicono: ‘Ah, io con la Chiesa no, non c’entro!’. Ma manca il mattone della tua vita, in questo bel Tempio! Nessuno può andarsene, eh? Tutti dobbiamo portare alla Chiesa la nostra vita, il nostro cuore, il nostro amore, il nostro pensiero, il nostro lavoro … Tutti insieme!”.

Ecco allora, ha detto il Papa che dobbiamo aprirci all’azione dello Spirito Santo “per essere parte attiva nelle nostre comunità”, dobbiamo essere “pietre vive”, non “pietre stanche, annoiate e indifferenti”:

“Ma, avete visto voi che cosa brutta è un cristiano stanco, annoiato, indifferente? E’ brutto, un cristiano così, non va! Il cristiano dev’essere vivo, gioioso di essere cristiano! Deve vivere questa bellezza di fare un popolo di Dio, che è la Chiesa”.

Al momento dei saluti ai pellegrini, il Papa ha rivolto un particolare saluto, colmo di affetto, al cardinale Salvatore De Giorgi e quanti gli sono vicini in occasione del suo 60.mo anniversario di ordinazione presbiterale e quarantesimo di vescovo:

"Ma pensate voi che bel servizio alla Chiesa: 60 anni di sacerdote e 40 di vescovo! E’ un bel servizio che lui ha fatto, e lui ha un cuore di padre, ha bontà di padre e con questo cuore di padre ha fatto tanto bene alla Chiesa. Oggi, vi dico una cosa: oggi alla mattina abbiamo celebrato la Messa e c’era un gruppo piccolo – in relazione ai tanti che sono – piccolo di preti che sono stati ordinati da lui: era piccolo il gruppo, ce n’erano più di ottanta! Immaginatevi quanti ha ordinato quest’uomo! Ringraziamolo per tutto quello che ha fatto per la Chiesa!".


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