sabato, giugno 08, 2013
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e la sua amministrazione alle prese con lo scandalo delle intercettazioni telefoniche e dei controlli sulla rete web effettuati dall’Fbi. Un’attività, confermata dalle autorità, considerata necessaria – afferma il governo – per la sicurezza della Nazione americana, soprattutto a causa delle minacce terroristiche che il Paese continua a subire.

Radio Vaticana - Sulla scottante vicenda, evidenziata dal quotidiano britannico, The Guardian, e ripresa da New York Times, Giancarlo La Vella ha intervistato Tiziano Bonazzi, docente di Storia Americana all’Università di Bologna:
R. - Si tratta di un controllo di massa delle telefonate fatte dai cittadini americani fra di loro sugli Stati Uniti e verso l’estero. Soprattutto, il fatto che una delle grandi compagnie telefoniche americane, Verizon, sia stata costretta dall’agenzia di sicurezza - e quindi dal Governo - a fornire tutti i dati su tutte queste telefonate, mostra che questo è un caso di spionaggio sugli stessi cittadini americani, non in rapporto a qualche specifica indagine su determinate persone, ma si tratta un controllo di massa indiscriminato.

D. - Sono in conflitto due diritti, ambedue degni di tutela, quello dello Stato a difendere i suoi cittadini dal terrorismo e quello del privato di vedere tutelata la propria riservatezza…
R. - Lo Stato, secondo quelli che sono i canoni normativi in tutti i Paesi occidentali, può indagare sui propri cittadini in rapporto a questioni precise e quando ci sono sospetti su determinate persone. A Verizon, invece, è stato detto in questo modo: ”Vogliamo sapere, di tutti i cittadini americani, negli ultimi tre mesi, dove hanno telefonato, a chi hanno telefonato, dove erano quando telefonavano”. Insomma, siamo veramente al di là di uno Stato che, sappiamo benissimo, fin dal 1948 cioè dagli anni della Guerra Fredda, ha accentuato il controllo autoritario sui propri cittadini in modi spesso e volentieri che vanno al di là dei canoni normali di una democrazia. Quest’ultima cosa nasce dal famoso Patriot Act passato dal presidente Bush, subito dopo l’attacco alle Torri Gemelle, che il presidente Obama aveva detto di non voler più applicare. Invece, ha continuato ad applicarlo tranquillamente! Quindi sì, ovviamente Obama è il presidente di una super-potenza con un enorme bisogno di sicurezza, ma insomma, come si è soliti dire, est modus in rebus, soprattutto in una nazione molto legata al concetto di diritto e al concetto di diritti individuali.

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