mercoledì, giugno 12, 2013
Un sito internet attraverso cui trovare un letto o letteralmente un divano nelle case degli altri iscritti. Risparmiare sull’alloggio e, per qualcuno, cercare una “facile compagnia”.

di Christian Orsini

Il progetto Couchsurfing nasce nel 2003 dalla mente di Casey Fenton, un programmatore del New Hampshire amante dei viaggi alla scoperta delle culture. Da questa sua passione si genera un’idea: creare un sito internet che sia a disposizione dei cittadini del mondo, che permetta la conoscenza tra le persone e, cosa molto più importante, attraverso il quale gli utenti possano trovare sistemazioni temporanee nelle case degli altri iscritti. Dal 2004, anno in cui è stato reso disponibile a tutta rete (prima era in versione beta), si è creata una comunità di scambio culturale che nel gennaio 2013 ha raggiunto i 5,5 milioni di utenti registrati.

Letteralmente Couchsurfing significa “saltare da un divano all’altro”, i surfers mettono a disposizione il divano o il letto che nessuno usa per chi desideri visitare quella zona del mondo e, loro stessi, possono cercare divani e letti nelle città desiderate. E’ stata generata la risposta ad una domanda che ha sempre assillato i giovani (l’utenza media si aggira intorno ai 28 anni) desiderosi di girare il mondo: il viaggio low-cost. Chi si offre di ospitare i surfers non chiede in cambio soldi, lo fa gratis; naturalmente l’ospite è invitato a contraccambiare il servizio ricevuto in qualche modo, con qualche piccolo regalo o una cena a base delle specialità proprie del paese dal quale parte.

Per usufruire del sito internet è necessario essere maggiorenni e registrarsi, a quel punto è consigliabile inserire tutti i dati personali che consentano al resto degli utenti di vedere chi riceveranno in casa o nelle mani di chi si troveranno. Hobby, orari di rientro a casa, usi e costumi delle persone suggestionano le scelte dei surfers che comunque dispongono di una piattaforma (il sito stesso) che consente le valutazioni degli utenti screditandoli o consigliandoli a chi, come loro, deciderà di recarsi in una data località. Per questo è importate la figura degli “ambasciatori” volontari che dopo aver ricevuto solo feedback positivi o neutri spargono la voce, consigliano, suggeriscono e spesso organizzano eventi nella propria città. Alle volte capita che un surfers non possa mettere a disposizione la propria abitazione, per le dimensioni o per altri motivi, si propone allora come cicerone o compagnia ai viaggiatori per un giro nei locali la sera.

Couchsurfing dispone di altri mezzi per tutelare gli utenti, uno tra tutti: la possibilità di verificare l’identità degli ospiti in arrivo attraverso il documento d'identità. Inoltre tutte le comunicazioni tra gli iscritti vengono registrate sistematicamente per mantenere la traccia dei surfers e permettere, in caso di bisogno, un tempestivo intervento delle autorità; questa procedura funziona anche da deterrente per scoraggiare ogni illegalità. E’ plausibile che il Couchsurfing venga utilizzato anche per trovare facili compagnie sessuali una volta giunti nella casa dell’ospitante, questo è fortemente scoraggiato dalla compagnia che emargina gli utenti segnalati per questo tipo di problematica. D’altronde Couchsurfing non è un sito d’incontri, ma una piattaforma per entrare in relazione col mondo. Quindi, con le dovute attenzioni, ognuno può essere un surfers senza incappare in spiacevoli esperienze che, a quanto dicono gli utenti, sono molto rare.


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