Su approvazione della Camera il prossimo 15 luglio si gioca credibilità e futuro del nostro Paese
Liberainformazione - La Commissione Giustizia approva all’unanimità il testo di riforma dell’art. 416 ter, la norma intende migliorare, all’interno della battaglia contro la corruzione, l’aspetto penale che riguarda la possibilità di sanzionare oltre allo scambio di denaro anche quello di “altre utilità” (incarichi, appalti, informazioni). L’articolo è il primo passo per per una riforma della legge anticorruzione ed è stata la richiesta centrale della prima fase della campagna “Riparte il futuro” promossa da Libera e Gruppo Abele, sostenuta da oltre duecento mila cittadini in Italia e che ha impegnato pubblicamente numerosi parlamentari che oggi hanno ottenuto questo primo risultato in Commissione giustizia. L’onorevole Davide Mattiello (Pd – Relatore del testo in Commissione Giustizia) ha commentato: ”E’ il primo importante successo dei Braccialetti Bianchi”.
“Il testo è buono - dichiara in una nota – perché corregge uno storico errore nel passaggio di richiamo del 416 bis terzo comma, è buono perché rimodula la pena, rendendola più ragionevolmente applicabile, è buono perchè crea il ‘reato fine’ col quale il mafioso che procaccia i voti è punito per questo specifico comportamento. È anche buono perché con le parole ‘Chiunque accetta’ copre la condotta del politico, ma anche dell’intermediario che lavori per il politico”. Questo il testo inserito nella norma che verrà sottoposta alla discussione e votazione della Camera: Chiunque accetta consapevolmente il procacciamento di voti con le modalità previste dal terzo comma dell art 416 bis in cambio dell’erogazione di denaro o di altra utilita è punito con la reclusione da 4 a 10 anni.La stessa pena si applica a Chi procaccia voti con le modalità indicate al comma precedente. “Altro passo in avanti verso una legge più giusta, ma soprattutto un segnale verso un provvedimento che il paese si aspetta. Oggi in Commissione Giustizia è stata rispettata la volontà di oltre 270mila cittadini che hanno firmato la petizione online e grazie anche al lavoro serrato di un gruppo interparlamentare appositamente costituito al quale hanno aderito 250 “braccialetti bianchi”, rappresentanti delle diverse forze politiche, tenendo fede all’impegno preso in campagna elettorale”. Così Libera e Gruppo Abele promotori della campagna Riparte il futuro commentano l’adozione all’unanimità della Commissione Giustizia della Camera del testo del nuovo 416 ter che estende la perseguibilità dello scambio elettorale politico-mafioso non solo alla dazione di denaro ma anche all’altra utilità.
“Il testo del nuovo 416 ter, adottato all’unanimità dalla Commissione Giustizia della Camera – commenta don Luigi Ciotti, presidente nazionale Libera e Gruppo Abele, le associazioni promotrici della Campagna Riparte il Futuro – è una risposta concreta alla domanda di giustizia e di impegno portata avanti dalla società civile contro la corruzione, una vera e propria peste che distrugge lo sviluppo, le risorse e l’economia del paese. Ma la strada della riforma è appena imboccata. Niente scherzi, o giochetti di parte nel voto alla Camera che inizia il 15 luglio. E’ in gioco la credibilità democratica del nostro paese”.
La discussione approderà in Aula il prossimo 15 luglio.
Liberainformazione - La Commissione Giustizia approva all’unanimità il testo di riforma dell’art. 416 ter, la norma intende migliorare, all’interno della battaglia contro la corruzione, l’aspetto penale che riguarda la possibilità di sanzionare oltre allo scambio di denaro anche quello di “altre utilità” (incarichi, appalti, informazioni). L’articolo è il primo passo per per una riforma della legge anticorruzione ed è stata la richiesta centrale della prima fase della campagna “Riparte il futuro” promossa da Libera e Gruppo Abele, sostenuta da oltre duecento mila cittadini in Italia e che ha impegnato pubblicamente numerosi parlamentari che oggi hanno ottenuto questo primo risultato in Commissione giustizia. L’onorevole Davide Mattiello (Pd – Relatore del testo in Commissione Giustizia) ha commentato: ”E’ il primo importante successo dei Braccialetti Bianchi”.
“Il testo è buono - dichiara in una nota – perché corregge uno storico errore nel passaggio di richiamo del 416 bis terzo comma, è buono perché rimodula la pena, rendendola più ragionevolmente applicabile, è buono perchè crea il ‘reato fine’ col quale il mafioso che procaccia i voti è punito per questo specifico comportamento. È anche buono perché con le parole ‘Chiunque accetta’ copre la condotta del politico, ma anche dell’intermediario che lavori per il politico”. Questo il testo inserito nella norma che verrà sottoposta alla discussione e votazione della Camera: Chiunque accetta consapevolmente il procacciamento di voti con le modalità previste dal terzo comma dell art 416 bis in cambio dell’erogazione di denaro o di altra utilita è punito con la reclusione da 4 a 10 anni.La stessa pena si applica a Chi procaccia voti con le modalità indicate al comma precedente. “Altro passo in avanti verso una legge più giusta, ma soprattutto un segnale verso un provvedimento che il paese si aspetta. Oggi in Commissione Giustizia è stata rispettata la volontà di oltre 270mila cittadini che hanno firmato la petizione online e grazie anche al lavoro serrato di un gruppo interparlamentare appositamente costituito al quale hanno aderito 250 “braccialetti bianchi”, rappresentanti delle diverse forze politiche, tenendo fede all’impegno preso in campagna elettorale”. Così Libera e Gruppo Abele promotori della campagna Riparte il futuro commentano l’adozione all’unanimità della Commissione Giustizia della Camera del testo del nuovo 416 ter che estende la perseguibilità dello scambio elettorale politico-mafioso non solo alla dazione di denaro ma anche all’altra utilità.
“Il testo del nuovo 416 ter, adottato all’unanimità dalla Commissione Giustizia della Camera – commenta don Luigi Ciotti, presidente nazionale Libera e Gruppo Abele, le associazioni promotrici della Campagna Riparte il Futuro – è una risposta concreta alla domanda di giustizia e di impegno portata avanti dalla società civile contro la corruzione, una vera e propria peste che distrugge lo sviluppo, le risorse e l’economia del paese. Ma la strada della riforma è appena imboccata. Niente scherzi, o giochetti di parte nel voto alla Camera che inizia il 15 luglio. E’ in gioco la credibilità democratica del nostro paese”.
La discussione approderà in Aula il prossimo 15 luglio.
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