Due sostenitori dei Fratelli musulmani uccisi oggi al Cairo, un morto e 19 feriti provocati ieri sera dall’esplosione di una bomba a mano lanciata all’interno di una caserma di polizia a Mansoura: sono gli ultimi episodi di violenza legati alla crisi culminata, il 3 luglio, nella destituzione del capo di Stato Mohammed Morsi.
Misna - Secondo l’edizione online del quotidiano Al Ahram, a riferire dell’uccisione di due dimostranti che chiedevano il reinsediamento del presidente è stato un portavoce dei Fratelli musulmani. Stando alla sua versione, agenti in borghese si sono avvicinati al corteo e hanno aperto il fuoco sui dimostranti.
Dell’attentato di Mansoura, una cittadina della regione del delta del Nilo, ha riferito in una nota il ministero degli Interni. Uomini non identificati avrebbero lanciato una bomba a mano all’interno della caserma, uccidendo un poliziotto e ferendone 19. È possibile, ma per ora non confermato, che l’attentato sia stato compiuto da militanti o esponenti di gruppi armati che si oppongono al governo insediato dalle Forze armate dopo la destituzione di Morsi.
Dopo il 3 luglio scontri tra dimostranti di opposte fazioni o tra sostenitori dei Fratelli musulmani ed esponenti delle forze dell’ordine sono stati pressoché quotidiani. L’episodio più grave si è verificato l’8 luglio, quando i militari avevano aperto il fuoco su un corteo uccidendo più di 50 persone.
Misna - Secondo l’edizione online del quotidiano Al Ahram, a riferire dell’uccisione di due dimostranti che chiedevano il reinsediamento del presidente è stato un portavoce dei Fratelli musulmani. Stando alla sua versione, agenti in borghese si sono avvicinati al corteo e hanno aperto il fuoco sui dimostranti.
Dell’attentato di Mansoura, una cittadina della regione del delta del Nilo, ha riferito in una nota il ministero degli Interni. Uomini non identificati avrebbero lanciato una bomba a mano all’interno della caserma, uccidendo un poliziotto e ferendone 19. È possibile, ma per ora non confermato, che l’attentato sia stato compiuto da militanti o esponenti di gruppi armati che si oppongono al governo insediato dalle Forze armate dopo la destituzione di Morsi.
Dopo il 3 luglio scontri tra dimostranti di opposte fazioni o tra sostenitori dei Fratelli musulmani ed esponenti delle forze dell’ordine sono stati pressoché quotidiani. L’episodio più grave si è verificato l’8 luglio, quando i militari avevano aperto il fuoco su un corteo uccidendo più di 50 persone.
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