L’annuncio di nuove manifestazioni da parte della maggioranza sciita spinge Manama ad approvare norme più dure contro "atti di violenze e terrorismo". A due anni dalla Primavera araba e sull’onda lunga della ribellione dei Tamarod egiziani, continua la protesta sciita contro la casa reale degli al-Khalifa
Manama (AsiaNews) - In vista delle nuove proteste antigovernative annunciate per il prossimo 14 agosto, il governo del Bahrain ha approvato ieri un inasprimento della pena prevista per atti di natura terroristica. Lo riferisce la Bna, agenzia d'informazione nazionale, la quale spiega che re Hamad ha chiesto alle autorità di "far passare il provvedimento attraverso canali costituzionali e legali".
Il Bahrain, alleato di Washington e sostenuto da Riyadh, è agitato da continue proteste dall'inizio del 2011, quando i primi tumulti delle Primavere arabe hanno iniziato ad attraversare molti Paesi nordafricani e mediorientali. Motore del dissenso è la maggioranza sciita, che chiede all'élite governativa (di orientamento sunnita) maggiori libertà e riconoscimenti. Nel corso delle ultime settimane, sulla scia del successo riscosso dai Tamarod (movimento ribelle egiziano), i manifestanti hanno ritrovato slancio e vigore, attaccando anche l'abitazione di un parlamentare e una moschea di un quartiere abitato da alcuni membri della famiglia reale.
Di fronte all'inasprirsi delle violenze e all'annuncio da parte dei manifestanti di un imponente corteo per il prossimo 14 agosto, il governo ha dichiarato che "chiunque parteciperà alla protesta dovrà far fronte alla forza della legge". L'esecutivo ha poi proibito lo svolgimento di manifestazioni a Manama. Il comunicato, dal tono analogo a quello rilasciato dalle Forze armate egiziane all'indirizzo dei sostenitori di Morsi, invita alla moderazione dei discorsi politici al fine di favorire la coesione sociale e condanna, senza nessuna precisazione, "ogni atto di natura terroristica o violenta".
Manama (AsiaNews) - In vista delle nuove proteste antigovernative annunciate per il prossimo 14 agosto, il governo del Bahrain ha approvato ieri un inasprimento della pena prevista per atti di natura terroristica. Lo riferisce la Bna, agenzia d'informazione nazionale, la quale spiega che re Hamad ha chiesto alle autorità di "far passare il provvedimento attraverso canali costituzionali e legali".
Il Bahrain, alleato di Washington e sostenuto da Riyadh, è agitato da continue proteste dall'inizio del 2011, quando i primi tumulti delle Primavere arabe hanno iniziato ad attraversare molti Paesi nordafricani e mediorientali. Motore del dissenso è la maggioranza sciita, che chiede all'élite governativa (di orientamento sunnita) maggiori libertà e riconoscimenti. Nel corso delle ultime settimane, sulla scia del successo riscosso dai Tamarod (movimento ribelle egiziano), i manifestanti hanno ritrovato slancio e vigore, attaccando anche l'abitazione di un parlamentare e una moschea di un quartiere abitato da alcuni membri della famiglia reale.
Di fronte all'inasprirsi delle violenze e all'annuncio da parte dei manifestanti di un imponente corteo per il prossimo 14 agosto, il governo ha dichiarato che "chiunque parteciperà alla protesta dovrà far fronte alla forza della legge". L'esecutivo ha poi proibito lo svolgimento di manifestazioni a Manama. Il comunicato, dal tono analogo a quello rilasciato dalle Forze armate egiziane all'indirizzo dei sostenitori di Morsi, invita alla moderazione dei discorsi politici al fine di favorire la coesione sociale e condanna, senza nessuna precisazione, "ogni atto di natura terroristica o violenta".
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