A Botterio-La Pergola si sta cercando di costruire un ecomostro a 30 metri dal mare
GreenReport - Goletta Verde ha fatto uno dei suoi blitz contro i “pirati del mare” nella Calabria jonica per chi edere lo stop alla costruzione dell’albergo di Montauro, un ecomostro a tre piani che si sta tentando di costruire in località Botterio-La Pergola, quasi in riva al mare. Un’azione dimostrativa con la quale l’imbarcazione ambientalista ha voluto testimoniare «La contrarietà al progetto avanzato per la costruzione di una inutile struttura ricettiva di tre piani a circa trenta metri dal mare e al momento sospesa in attesa della decisione del Tar che dovrà pronunciarsi sulla legittimità delle concessioni rilasciate dal Comune».
Andrea Dominjanni, vicepresidente di Legambiente Calabria, spiega: «A volte ritornano. Dopo la bella notizia la vittoria epocale per la Calabria quella relativa alla chiesa di San Martino a Stalettì, pezzo pregiato di una serie di resti archeologici di grande rilevanza, liberata dall’ecomostro che rende merito alle tante battaglie degli ambientalisti. Un simbolo di riscatto per la Calabria. Una notizia che ipotizzava una ritrovata sensibilità ambientalista in un’area altamente martoriata dalla speculazione edilizia selvaggia si è infranta violentemente . Il progetto di realizzare una struttura ricettiva di tre piani e quindi di continuare a distruggere una delle zone più suggestive della costa jonica catanzarese, ad appena trenta metri e dal mare e quaranta dal torrente riporta a scenari antichi quelli che negli anni ’80 hanno permesso e realizzato l’invasione del cemento. Uno scempio alla bellezza di questa costa che non può essere più consentito.
Per questo Goletta Verde ha voluto riaccendere i riflettori su quello che sta accadendo, per mantenere alta l’attenzione in attesa che in Tar si pronunci nel merito di questa vicenda. Al di là della decisione del tribunale amministrativo è necessario che si proceda a mettere in “sicurezza” l’enorme patrimonio costiero di questa zona. E così come abbiamo già fatto in altre regioni, per arrestare l’avanzata del cemento selvaggio, chiediamo alla Regione di istituire il divieto di edificabilità ad almeno un chilometro dalla linea del mare».
GreenReport - Goletta Verde ha fatto uno dei suoi blitz contro i “pirati del mare” nella Calabria jonica per chi edere lo stop alla costruzione dell’albergo di Montauro, un ecomostro a tre piani che si sta tentando di costruire in località Botterio-La Pergola, quasi in riva al mare. Un’azione dimostrativa con la quale l’imbarcazione ambientalista ha voluto testimoniare «La contrarietà al progetto avanzato per la costruzione di una inutile struttura ricettiva di tre piani a circa trenta metri dal mare e al momento sospesa in attesa della decisione del Tar che dovrà pronunciarsi sulla legittimità delle concessioni rilasciate dal Comune».
Andrea Dominjanni, vicepresidente di Legambiente Calabria, spiega: «A volte ritornano. Dopo la bella notizia la vittoria epocale per la Calabria quella relativa alla chiesa di San Martino a Stalettì, pezzo pregiato di una serie di resti archeologici di grande rilevanza, liberata dall’ecomostro che rende merito alle tante battaglie degli ambientalisti. Un simbolo di riscatto per la Calabria. Una notizia che ipotizzava una ritrovata sensibilità ambientalista in un’area altamente martoriata dalla speculazione edilizia selvaggia si è infranta violentemente . Il progetto di realizzare una struttura ricettiva di tre piani e quindi di continuare a distruggere una delle zone più suggestive della costa jonica catanzarese, ad appena trenta metri e dal mare e quaranta dal torrente riporta a scenari antichi quelli che negli anni ’80 hanno permesso e realizzato l’invasione del cemento. Uno scempio alla bellezza di questa costa che non può essere più consentito.
Per questo Goletta Verde ha voluto riaccendere i riflettori su quello che sta accadendo, per mantenere alta l’attenzione in attesa che in Tar si pronunci nel merito di questa vicenda. Al di là della decisione del tribunale amministrativo è necessario che si proceda a mettere in “sicurezza” l’enorme patrimonio costiero di questa zona. E così come abbiamo già fatto in altre regioni, per arrestare l’avanzata del cemento selvaggio, chiediamo alla Regione di istituire il divieto di edificabilità ad almeno un chilometro dalla linea del mare».
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