mercoledì, luglio 31, 2013
E’ durato quasi due ore il colloquio “approfondito” tra il capo della diplomazia dell’Unione Europea (Ue) Catherine Ashton e l’ex presidente Mohamed Morsi, destituito lo scorso 3 luglio dai militari che hanno insediato nuove istituzioni ad interim.

Misna - Lo riferiscono fonti di stampa internazionali, precisando che nella notte la Ashton ha lasciato il Cairo a bordo di un elicottero militare per una destinazione sconosciuta dove Morsi viene detenuto da una settimana. Maja Kojijancic, portavoce del capo della diplomazia europea, ha annunciato che l’ex presidente dovrebbe essere trasferito al carcere Torah, al Cairo, luogo dov’è già detenuto l’ex capo distato Hosni Mubarak. Finora Morsi non aveva mai ricevuto visite ufficiali, nemmeno dei suoi famigliari, e non è mai più apparso in pubblico dalla sua destinazione. Lo scorso 17 luglio, durante una precedente visita nella capitale egiziana, la Ashton aveva deplorato di non aver potuto incontrare l’ex presidente e ne aveva chiesto la liberazione. Al Cairo la Ashton ha anche avuto colloqui con il capo dell’esercito e ministro della Difesa, il generale Abdel Fattah al Sissi, col presidente ad interim Adly Mansour, il vice-presidente ad interim Mohamed El Baradei e il ministro degli Esteri Nabil Fahmy. Il capo della diplomazia Ue ha auspicato l’avvio di un “processo di transizione totalmente aperto” a tutte le forze politiche, incluso il movimento dei Fratelli musulmani.

Intanto proprio oggi i Fratelli musulmani e le forze politiche pro-Morsi hanno indetto la “marcia del milione” a nome dei “martiri del colpo di stato” per chiedere il re-insediamento del primo presidente democraticamente eletto in Egitto. Lo scorso fine settimana proteste e scontri tra le due parti rivali hanno causato altre 80 vittime, aggravando ulteriormente un bilancio già pesante di più di 300 morti dall’inizio del mese. Le nuove autorità minacciano di rispondere con la forza a future proteste non pacifiche e intendono disperdere il sit-in degli islamisti insediati da un mese a nord-est della capitale, facendo temere altre vittime. Ieri sera migliaia di sostenitori di Morsi sono partiti dalla moschea Rabaa al Adaouia per raggiungere il centro della capitale, rinunciando però a radunarsi davanti alla sede dei servizi segreti militari com’era inizialmente previsto.

Ma nelle ultime ore la capitale egiziana è stata teatro di altre violenze tra gruppi di venditori ambulanti in lotta per difendere la propria postazione nel quartiere di Moski, nella città vecchia. Al loro arrivo sul luogo della disputa, le forze di sicurezza hanno ritrovato 15 corpi senza vita, di cui 13 morti carbonizzati nell’incendio del negozio dove i commercianti si erano rifugiati; le altre due vittime sono state pugnalate e uccise a colpi d’arma da fuoco. Il fatto di cronaca non è stato ricollegato alla crisi politico-istituzionale in atto.

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