mercoledì, luglio 17, 2013
Il presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci) condanna la violenza di gruppo contro una religiosa, appartenente alle suore Francescane missionarie di san Giuseppe. Il porporato critica “l’apatia delle agenzie governative e la lentezza della macchina della giustizia”, percepita come “uno svilimento delle vittime.

Asianews - "Condanno con forza lo stupro di gruppo subito da questa giovane suora. Questa violenza è terrorismo fisico ed emotivo contro le nostre donne e contro l'umanità, uno dei peggiori crimini possibili". È quanto afferma ad AsiaNews il card. Oswald Gracias, presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci), in merito all'aggressione contro una suora dell'Orissa. La religiosa, delle suore Francescane missionarie di san Giuseppe, viveva a Chennai (Tamil Nadu) per motivi di studio. "Questa violazione su una giovane religiosa - sottolinea il porporato - è un atto diabolico, perché questa donna ha consacrato la propria vita a Dio. Lo stupro è un crimine orribile e una trasgressione abominevole contro l'onore delle donne. Riflette la condizione abissale delle donne nella nostra società, nella nostra comunità e nella nostra nazione". Pensando alla dinamica dei fatti, il cardinale sottolinea come "non si tratti di un atto barbaro casuale, ma di una vendetta pianificata. Questo accresce la gravità di questo spregevole crimine".

"L'apatia delle agenzie governative - aggiunge - è disarmante: c'è una grave violazione dell'ordine pubblico in Kandhamal. Lo scorso ottobre due ragazze cristiane di 13 anni hanno subito uno stupro di gruppo. È innegabile che l'aumento dei casi di stupro è diventato un grave problema sociale. Le atrocità contro le donne, un ambiente non sicuro, l'erosione dello Stato di diritto sono una vergognosa macchia sulla nostra nazione". La lentezza della macchina della giustizia, nota il card. Gracias, "è percepita come uno svilimento delle vittime, che accresce il loro trauma e le fa sentire emarginate. Come nel caso di suor Meena Barwa". Suor Barwa, dell'ordine religioso delle Servitrici, 30 anni, è stata stuprata e umiliata dagli estremisti indù durante i pogrom dell'Orissa nell'agosto 2008. Per la sua violenza la polizia ha arrestato 22 persone. Di questi, 17 sono riusciti a uscire su cauzione.

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