venerdì, luglio 05, 2013
Seul ha comunicato di volere raddoppiare il suo bilancio per la cyber-sicurezza 

Misna - Nello stesso giorno in cui la riattivazione della “linea rossa” tra Nord e Sud Corea e i primi nuovi contatti per la riapertura dell’impianto industriale congiunto di Kaesong all’interno dei confini nordcoreani consentono alla speranza di dialogo di riaffacciarsi sulla frontiera più militarizzata al mondo, il governo sudcoreano ha annunciato nuove iniziative per contrastare la crescente minaccia elettronica da parte del rivale e fratello nordcoreano.

Seul ha comunicato di volere raddoppiare il suo bilancio per la cyber-sicurezza e di voler preparare 5000 esperti per far fronte alle sue vulnerabilità già accertate rispetto ad attacchi informatici di cui ritiene responsabile la Corea del Nord.

Con questa prospettiva, il ministero della Scienza renderà disponibile un fondo apposito equivalente a circa sei miliardi di dollari da utilizzare entro il 2017.

La crescente minaccia informatica da parte del Nord, infatti non solo mette a rischio le difese militari e le attività dei servizi di sicurezza, ma pone seri rischi ad attività economiche e comunicazioni. Gli attacchi informatici che hanno colpito nel 2009 e nel 2011 istituzioni finanziarie, attività economiche e agenzie governative e lo scorso marzo servizi segreti, banche e trasmittenti radio-televisive, hanno causato danni concreti alle attività economiche e minato la fiducia dei cittadini nella capacità delle autorità e delle forze armate.


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