mercoledì, luglio 17, 2013
Resta drammatica la situazione in Siria. Secondo le Nazioni Unite ogni mese nel Paese muoiono 5mila persone a causa del conflitto in corso. Quasi due milioni i profughi in fuga dalle violenze, si tratta della peggior crisi umanitaria dal genocidio ruandese. Marina Calculli: ascolta

Radio Vaticana - Ivan Simanovic, vice-segretario generale delle Nazioni Unite, ha riferito al Consiglio di Sicurezza dell'Onu che sono cinquemila i siriani che muoiono ogni mese in Siria. Simanovic ha anche sottolineato che invece di avviarsi verso una risoluzione, il conflitto è in via di deterioramento. A questo dato, si aggiunge poi quello dell’Alto Commissario dell’ONU per i rifugiati, Antonio Guterres secondo cui 8 milioni di siriani hanno lasciato il proprio paese per sfuggire al conflitto: è la peggiore crisi umanitaria dal genocidio del Ruanda del 1994. Sul terreno un video che riprende i corpi di nove siriani, tra cui un bambino, è stato diffuso in rete. Secondo gli attivisti, citati dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, sarebbero stati "giustiziati" dalle forze del regime di Bashar al-Assad vicino ad un checkpoint, nei pressi di Qalamun, in provincia di Damasco, una zona bloccata negli ultimi giorni da intensissimi scontri tra ribelli e oppositori. L'Unesco intanto fa i conti dei danni subiti dal patrimonio artistico locale. L’ultima tragedia è quella dei Krac dei Cavalieri uno degli esemplari più perfetti di castello medievale d'età crociata, uno dei siti del patrimonio mondiale.

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