venerdì, luglio 19, 2013
In Egitto continuano le manifestazioni di oppositori e difensori del deposto presidente Morsi.

Radio Vaticana - Scontri si sono registrati oggi pomeriggio nel perimetro della moschea di al-Azhar, al Cairo. Malgrado le tensioni, però, secondo la stampa, proseguono le trattative tra rappresentanti dell’islam politico e le nuove autorità provvisorie, mentre le Nazioni Unite si dicono pronte a inviare una missione in Egitto, per seguire gli sviluppi della situazione. La Cronaca nel servizio di Francesca Sabatinelli. ascolta

Il primo raid egiziano sulle forze israeliane nel Sinai, era l’ottobre del 1973, è stato ricordato oggi al Cairo con marce organizzate dalla fratellanza musulmana confluite poi nel sit-in in appoggio a Morsi, davanti alla moschea Rabaa el Adaweya, dal 3 luglio, giorno della destituzione, base degli islamisti in opposizione alla piazza Tahrir dei manifestanti anti-presidente. Decine di migliaia di pro-Morsi sono scesi per le strade del Cairo per chiederne il ritorno al potere, proprio nel giorno in cui il ministero degli esteri egiziano ha revocato il passaporto di Morsi, quelli della famiglia e dello staff. Una decisione presa su richiesta del presidente ad interim Mansour che ieri sera in un messaggio aveva promesso per il paese una sicurezza che però per il momento sembra molto lontana; proprio la situazione di instabilità in Egitto sarebbe infatti all’origine della decisione di Israele di dispiegare il proprio sistema di difesa missilistico Iron Dome nei pressi di Eilat, località turistica del Mar Rosso, al confine con l’Egitto.


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