Il Belpaese si appresta a diventare hub europeo
Il trans adriatic pipeline (tap) e' un progetto per la costruzione di un gasdotto transadriatico che colleghera' la Grecia alle coste meridionali dell'Italia passando attraverso l'Albania e il mar Adriatico, permettendo cosi' al gas proveniente dalla regione del mar Caspio di raggiungere direttamente i mercati europei. Il gasdotto sara' lungo approssimativamente 870 km e si colleghera' al gasdotto trans anatolian pipeline (tanap) presso Kipoi, localita' della Grecia che si trova al confine con la Turchia, attraversera' la stessa Grecia, l'Albania e il mar Adriatico, per arrivare in Italia, in localita' San Foca (in provincia di Lecce). Da qui, il gas potra' proseguire verso gli altri paesi europei, contribuendo cosi' a fare dell'Italia un hub del gas, obiettivo dichiarato nella strategia energetica nazionale approvata dallo scorso governo. Progettato per consentire un ampliamento della capacita' da 10 a 20 miliardi di metri cubi l'anno, tap aprira' infatti il cosiddetto corridoio sud (che si compone di sei progetti dall'Azerbaijan all'Italia, per un totale di circa 40-50 miliardi di dollari di investimenti), rafforzando la sicurezza degli approvvigionamenti energetici europei con una nuova fonte di provenienza del gas. Gli azionisti di tap sono il gruppo svizzero Axpo e la norvegese Statoil con una quota del 42,5% ciascuna, insieme a E.on che detiene il restante 15%. Prima di vedere il progetto realizzato, comunque, ci vorra' del tempo: i lavori di costruzione dovrebbero iniziare nel 2015 e il primo invio di gas dovrebbe essere immesso non prima del 2019.
Con la decisione del giacimento Azero (gestito da un consorzio di cui fanno parte, tra gli altri, Bp e la stessa Statoil) si pone cosi' fine a quattro anni di feroce concorrenza 'teorica' con il progetto Nabucco ovest, il cui consorzio (guidato dall'austriaca Omv) ha gia' annunciato che cerchera' di "sviluppare le opportunita' basate su fonti di gas alternative". Va avanti per la sua strada anche il progetto del South stream, che portera' il gas russo in Europa saltando l'Ucraina: a guidare il consorzio c'e' Gazprom e nell'azionariato c'e' anche l'Eni.
Il trans adriatic pipeline (tap) e' un progetto per la costruzione di un gasdotto transadriatico che colleghera' la Grecia alle coste meridionali dell'Italia passando attraverso l'Albania e il mar Adriatico, permettendo cosi' al gas proveniente dalla regione del mar Caspio di raggiungere direttamente i mercati europei. Il gasdotto sara' lungo approssimativamente 870 km e si colleghera' al gasdotto trans anatolian pipeline (tanap) presso Kipoi, localita' della Grecia che si trova al confine con la Turchia, attraversera' la stessa Grecia, l'Albania e il mar Adriatico, per arrivare in Italia, in localita' San Foca (in provincia di Lecce). Da qui, il gas potra' proseguire verso gli altri paesi europei, contribuendo cosi' a fare dell'Italia un hub del gas, obiettivo dichiarato nella strategia energetica nazionale approvata dallo scorso governo. Progettato per consentire un ampliamento della capacita' da 10 a 20 miliardi di metri cubi l'anno, tap aprira' infatti il cosiddetto corridoio sud (che si compone di sei progetti dall'Azerbaijan all'Italia, per un totale di circa 40-50 miliardi di dollari di investimenti), rafforzando la sicurezza degli approvvigionamenti energetici europei con una nuova fonte di provenienza del gas. Gli azionisti di tap sono il gruppo svizzero Axpo e la norvegese Statoil con una quota del 42,5% ciascuna, insieme a E.on che detiene il restante 15%. Prima di vedere il progetto realizzato, comunque, ci vorra' del tempo: i lavori di costruzione dovrebbero iniziare nel 2015 e il primo invio di gas dovrebbe essere immesso non prima del 2019.
Con la decisione del giacimento Azero (gestito da un consorzio di cui fanno parte, tra gli altri, Bp e la stessa Statoil) si pone cosi' fine a quattro anni di feroce concorrenza 'teorica' con il progetto Nabucco ovest, il cui consorzio (guidato dall'austriaca Omv) ha gia' annunciato che cerchera' di "sviluppare le opportunita' basate su fonti di gas alternative". Va avanti per la sua strada anche il progetto del South stream, che portera' il gas russo in Europa saltando l'Ucraina: a guidare il consorzio c'e' Gazprom e nell'azionariato c'e' anche l'Eni.
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