Conto alla rovescia per la 28.ma Giornata mondiale della gioventù di Rio de Janeiro in programma dal 23 fino al 28 luglio sul tema: “Andate e fate discepoli tutti i popoli!”.
Radio Vaticana - Per Papa Francesco, si tratta del primo viaggio apostolico internazionale che avrà come momento iniziale la visita al Santuario di Nostra Signora di Aparecida, patrona del Brasile. Proprio qui nel 2007 – dopo la visita di Benedetto XVI - l’allora cardinale Bergoglio fu a capo del comitato di redazione del documento finale della quinta Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano. Del legame tra Papa Francesco e Aparecida ci parla Benedetta Capelli: ascolta
Una devozione intensa e profonda per la Madonna di Aparecida che ogni anno chiama nello stato di San Paolo circa 8 milioni di pellegrini. A Lei affidano dolori e difficoltà. Questa piccola immagine della Vergine nera è profondamente legata alle sofferenze del popolo; un popolo schiacciato dalla schiavitù meglio dire “spezzato” come spezzata era la statua di Aparecida, rinvenuta nel 1717 dai pescatori nelle acque di Rio Paraìba. Nelle loro reti prima il corpo di terracotta e poi la testa, nera come nero era il colore degli schiavi.
Lei, la Madre, era dunque la speranza ed oggi a distanza di secoli continua a vegliare sul Brasile. Due i Papi che prima di Francesco le hanno fatto omaggio: Giovanni Paolo II nel 1980 e Benedetto XVI nel 2007. Il Papa emerito si recò ad Aparecida per inaugurare la quinta Conferenza dell’episcopato latinoamericano e dei Caraibi, dando indicazioni forti per il documento finale che vide l’allora cardinale Bergoglio impegnato a redigerlo. Benedetto XVI era al primo viaggio intercontinentale, stessa cosa per Papa Francesco:
"Io partirò tra otto giorni, ma molti giovani partiranno per il Brasile anche prima. Preghiamo allora per questo grande pellegrinaggio che comincia, perché Nostra Signora de Aparecida, patrona del Brasile, guidi i passi dei partecipanti, e apra i loro cuori ad accogliere la missione che Cristo darà loro".
All’Angelus di domenica scorsa, Papa Francesco ha posto la Gmg sotto la protezione della Vergine. E’ nel suo volto – si legge nella Dichiarazione di Aparecida – che i discepoli missionari trovano la tenerezza di Dio. Parlando di quanto vissuto in Brasile, il cardinale Bergoglio diceva che la Conferenza di Aparecida era stata “un momento di grazia per la Chiesa latinoamericana” e aveva definito il documento prodotto come l’Evangeli nuntiandi dell’America Latina.
A rileggere oggi questo testo, si trovano molte linee guida del Pontificato di Francesco: la missionarietà della Chiesa e di tutto il Popolo di Dio, la proposta forte del Vangelo come cammino verso la vera vita ma anche la “dolce e confortante gioia di evangelizzare”. Già allora il futuro Pontefice, in un’omelia del 16 maggio 2007, in occasione della Conferenza di Aparecida, ricorreva all’espressione “periferie esistenziali” nelle quali bisogna evangelizzare perché – affermava – è nel dolore, nel disconoscimento di Dio da parte di tanta gente, nell’ingiustizia e nella solitudine che lo Spirito di Gesù soffia di più.
Radio Vaticana - Per Papa Francesco, si tratta del primo viaggio apostolico internazionale che avrà come momento iniziale la visita al Santuario di Nostra Signora di Aparecida, patrona del Brasile. Proprio qui nel 2007 – dopo la visita di Benedetto XVI - l’allora cardinale Bergoglio fu a capo del comitato di redazione del documento finale della quinta Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano. Del legame tra Papa Francesco e Aparecida ci parla Benedetta Capelli: ascolta
Una devozione intensa e profonda per la Madonna di Aparecida che ogni anno chiama nello stato di San Paolo circa 8 milioni di pellegrini. A Lei affidano dolori e difficoltà. Questa piccola immagine della Vergine nera è profondamente legata alle sofferenze del popolo; un popolo schiacciato dalla schiavitù meglio dire “spezzato” come spezzata era la statua di Aparecida, rinvenuta nel 1717 dai pescatori nelle acque di Rio Paraìba. Nelle loro reti prima il corpo di terracotta e poi la testa, nera come nero era il colore degli schiavi.
Lei, la Madre, era dunque la speranza ed oggi a distanza di secoli continua a vegliare sul Brasile. Due i Papi che prima di Francesco le hanno fatto omaggio: Giovanni Paolo II nel 1980 e Benedetto XVI nel 2007. Il Papa emerito si recò ad Aparecida per inaugurare la quinta Conferenza dell’episcopato latinoamericano e dei Caraibi, dando indicazioni forti per il documento finale che vide l’allora cardinale Bergoglio impegnato a redigerlo. Benedetto XVI era al primo viaggio intercontinentale, stessa cosa per Papa Francesco:
"Io partirò tra otto giorni, ma molti giovani partiranno per il Brasile anche prima. Preghiamo allora per questo grande pellegrinaggio che comincia, perché Nostra Signora de Aparecida, patrona del Brasile, guidi i passi dei partecipanti, e apra i loro cuori ad accogliere la missione che Cristo darà loro".
All’Angelus di domenica scorsa, Papa Francesco ha posto la Gmg sotto la protezione della Vergine. E’ nel suo volto – si legge nella Dichiarazione di Aparecida – che i discepoli missionari trovano la tenerezza di Dio. Parlando di quanto vissuto in Brasile, il cardinale Bergoglio diceva che la Conferenza di Aparecida era stata “un momento di grazia per la Chiesa latinoamericana” e aveva definito il documento prodotto come l’Evangeli nuntiandi dell’America Latina.
A rileggere oggi questo testo, si trovano molte linee guida del Pontificato di Francesco: la missionarietà della Chiesa e di tutto il Popolo di Dio, la proposta forte del Vangelo come cammino verso la vera vita ma anche la “dolce e confortante gioia di evangelizzare”. Già allora il futuro Pontefice, in un’omelia del 16 maggio 2007, in occasione della Conferenza di Aparecida, ricorreva all’espressione “periferie esistenziali” nelle quali bisogna evangelizzare perché – affermava – è nel dolore, nel disconoscimento di Dio da parte di tanta gente, nell’ingiustizia e nella solitudine che lo Spirito di Gesù soffia di più.
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