La Corte suprema ha chiesto al governo indiano di limitare la vendita di acido per prevenirne l’uso sulle donne, sia per ragioni d’onore, sia per disaccordo sulla dote o a seguito di tentati abusi sessuali. Un segnale che l’opera di dissuasione e di repressione verso un uso criminale di questa sostanza non ha finora ottenuto grandi risultati.
Misna - Un problema diffuso in India, dove si stima siano un migliaio all’anno le donne sfigurate dall’acido, ma frequente anche in Afghanistan, Pakistan e Bangladesh, dove gelosia o eccessi nell’interpretazione delle prescrizioni religiose sono le cause maggiori, insieme – come in India – alla reazione di compagni, datori di lavoro o anche estranei respinti. Per tentare di limitare il fenomeno, i giudici della suprema corte hanno suggerito che la vendita sia consentita solo a maggiorenni e dietro la presentazione di un documento d’identità valido. Gli acquirenti dovranno anche spiegare le ragioni dell’acquisto e il commerciante dovrà comunicare la vendita alla polizia. Nei suggerimenti dei giudici, che il governo è chiamato a recepire e concretizzare entro tre mesi, sono inasprite le pene per i colpevoli, portate fino a 10 anni di carcere, e verrebbe negata la possibilità di rilascio su cauzione. Innalzato anche il valore degli indennizzi previsti per le vittime, che non dovrebbero essere inferiori a 300.000 rupie (circa 3900 euro) per potere garantire una qualche riabilitazione.
Misna - Un problema diffuso in India, dove si stima siano un migliaio all’anno le donne sfigurate dall’acido, ma frequente anche in Afghanistan, Pakistan e Bangladesh, dove gelosia o eccessi nell’interpretazione delle prescrizioni religiose sono le cause maggiori, insieme – come in India – alla reazione di compagni, datori di lavoro o anche estranei respinti. Per tentare di limitare il fenomeno, i giudici della suprema corte hanno suggerito che la vendita sia consentita solo a maggiorenni e dietro la presentazione di un documento d’identità valido. Gli acquirenti dovranno anche spiegare le ragioni dell’acquisto e il commerciante dovrà comunicare la vendita alla polizia. Nei suggerimenti dei giudici, che il governo è chiamato a recepire e concretizzare entro tre mesi, sono inasprite le pene per i colpevoli, portate fino a 10 anni di carcere, e verrebbe negata la possibilità di rilascio su cauzione. Innalzato anche il valore degli indennizzi previsti per le vittime, che non dovrebbero essere inferiori a 300.000 rupie (circa 3900 euro) per potere garantire una qualche riabilitazione.
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