Slitta a domani sera, al più tardi giovedì mattina, la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset, che vede imputato per frode fiscale Silvio Berlusconi, condannato sia in primo grado sia in appello a quattro anni di reclusione e a cinque di interdizione dai pubblici uffici.
Radio Vaticana - Grande attesa in tutto il mondo politico. Aspettative e passioni devono restare fuori dall’aula di giustizia, ha sottolineato nella sua requisitoria il sostituto procuratore generale della Cassazione Antonio Mura, che ha chiesto la conferma della condanna per Silvio Berlusconi, definito l’ideatore del meccanismo di frode fiscale, e per gli altri imputati. Il servizio di Giampiero Guadagni: ascolta
Nessuno dei sette legali dei quattro imputati nel processo Mediaset ha presentato richiesta di rinvio, che in caso di accoglimento da parte della Cassazione avrebbe, in teoria, potuto portare alla prescrizione, prevista nel settembre 2014. Spiega Franco Coppi, avvocato difensore di Berlusconi: puntiamo ad un annullamento radicale della sentenza di condanna. Restano dunque in piedi due scenari. Il primo: la Cassazione conferma la sentenza d’appello. Dei cinque anni di reclusione, Berlusconi alla fine ne sconterebbe solo uno, con ogni probabilità ai domiciliari, a causa dell’età. Quanto ai 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, la procedura prevede un passaggio in Parlamento e un voto della giunta delle immunità e dell’aula di Palazzo Madama per dichiarare la decadenza da senatore e la sua incandidabilità. Secondo scenario: la Cassazione annulla senza rinvio la condanna di Berlusconi, che verrebbe così assolto definitivamente nel processo Mediaset. La decisione è attesa col fiato sospeso dal mondo politico. Nel Pdl prevale al momento la linea di chi non vuole comunque conseguenze sul governo Letta. Il Premier da parte sua si mostra sereno, nonostante molti dirigenti del Pd considerino la sentenza decisiva per la sorte dell’Esecutivo delle larghe intese.
Nessuno dei sette legali dei quattro imputati nel processo Mediaset ha presentato richiesta di rinvio, che in caso di accoglimento da parte della Cassazione avrebbe, in teoria, potuto portare alla prescrizione, prevista nel settembre 2014. Spiega Franco Coppi, avvocato difensore di Berlusconi: puntiamo ad un annullamento radicale della sentenza di condanna. Restano dunque in piedi due scenari. Il primo: la Cassazione conferma la sentenza d’appello. Dei cinque anni di reclusione, Berlusconi alla fine ne sconterebbe solo uno, con ogni probabilità ai domiciliari, a causa dell’età. Quanto ai 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, la procedura prevede un passaggio in Parlamento e un voto della giunta delle immunità e dell’aula di Palazzo Madama per dichiarare la decadenza da senatore e la sua incandidabilità. Secondo scenario: la Cassazione annulla senza rinvio la condanna di Berlusconi, che verrebbe così assolto definitivamente nel processo Mediaset. La decisione è attesa col fiato sospeso dal mondo politico. Nel Pdl prevale al momento la linea di chi non vuole comunque conseguenze sul governo Letta. Il Premier da parte sua si mostra sereno, nonostante molti dirigenti del Pd considerino la sentenza decisiva per la sorte dell’Esecutivo delle larghe intese.
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