Il Csm ha scelto. Dopo quasi 7 mesi di attesa ha designato Franco Roberti come il nuovo procuratore nazionale antimafia.
Liberainformazione - Una scelta felice, diciamo subito, in un momento difficile, per un compito che si presenta arduo. Perché al Nord come al Sud le mafie sono in forte ascesa, e non solo quelle organizzazioni mafiose che sul territorio hanno ripreso in mano forme sempre più forti di controllo e penetrazione economica ed affaristica. Le organizzazioni come cosa nostra, camorra ‘ndrangheta vivono oggi ancor di più in stretto legame con i potentati affaristici, le forme politiche organizzate, inquinando la convivenza civile non solo con la violenza esplicita, ma con il condizionamento di appalti ed affari, forti di una ramificazione di “colletti bianchi” che non ha più confini, penetrando in Europa ed avendo forti legami con i paradisi fiscali mondiali. Ma l’Italia è la nazione dove queste mafie si sono radicate, qui sono nate e qui voglio controllare, prosperare, minacciando sempre più da vicino le forme di vita legali e la cultura della politica pulita e della solidarietà sociale.
Per questo il ruolo di procuratore nazionale antimafia era da ricoprire al più presto; ma per questo il compito che attende Franco Roberti è difficile.Conosciamo però le sue capacità, lo attendiamo alla prova dei fatti, ma con grande fiducia e serenità.
E’ stato eletto al ballottaggio, ma con una buona e forte maggioranza. Unbuon viatico iniziale. Il plenum del Csm lo ha eletto con 20 voti a favore, tra cui quelli del vicepresidente Michele Vietti, del presidente Giorgio Santacroce e del pg di Cassazione Gianfranco Ciani. Roberti, fino ad oggi capo della Procura di Salerno, ha avuto la meglio su Roberto Alfonso, procuratore capo a Bologna, al ballottaggio: per lui hanno votato, oltre a Vietti e ai vertici della Cassazione, tutti i togati di Area (di Magistratura Democratica), di Unicost, i due indipendenti Corder e Nappi, i laici di centrosinistra, il togato di MI, Alessandro Pepe, e il laico del Pdl Bartolomeo Romano. Sei, invece i voti andati a Alfonso: si tratta di quelli dei laici di centrodestra Marini, Zanon,Palumbo e Albertoni, e dei togati di Magistratura Indipendente Racanelli eVirga. Al termine della votazione il vice presidente Vietti ha espresso “auguri di buon lavoro” al nuovo capo della Direzione nazionale antimafia, che andrà così a ricoprire il ruolo fino allo scorso gennaio rivestito da Pietro Grasso, oggi presidente del Senato.
Nelle scorse settimane, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva sollecitato il Csm affinchè nominasse il nuovo capo della Dna prima della pausa estiva dei lavori. Un appello importante che ha reso possibile questa accelerazione. Tutti ci rendiamo conto della gravità del momento politico,sociale ed economico che vive il nostro paese, della difficoltà che le istituzioni incontrano nella lotta contro la corruzione ed il malaffare. Non possono essere lasciati vacanti posti come quello della Procura Nazionale Antimafia. E soprattutto in posti così importanti devono andare persone capaci ed all’altezza del ruolo che devono ricoprire. C’è bisogno di persone per bene e capaci, oggi più che mai nella lotta alle mafie.
Auguri, dunque, a Franco Roberti!
Liberainformazione - Una scelta felice, diciamo subito, in un momento difficile, per un compito che si presenta arduo. Perché al Nord come al Sud le mafie sono in forte ascesa, e non solo quelle organizzazioni mafiose che sul territorio hanno ripreso in mano forme sempre più forti di controllo e penetrazione economica ed affaristica. Le organizzazioni come cosa nostra, camorra ‘ndrangheta vivono oggi ancor di più in stretto legame con i potentati affaristici, le forme politiche organizzate, inquinando la convivenza civile non solo con la violenza esplicita, ma con il condizionamento di appalti ed affari, forti di una ramificazione di “colletti bianchi” che non ha più confini, penetrando in Europa ed avendo forti legami con i paradisi fiscali mondiali. Ma l’Italia è la nazione dove queste mafie si sono radicate, qui sono nate e qui voglio controllare, prosperare, minacciando sempre più da vicino le forme di vita legali e la cultura della politica pulita e della solidarietà sociale.
Per questo il ruolo di procuratore nazionale antimafia era da ricoprire al più presto; ma per questo il compito che attende Franco Roberti è difficile.Conosciamo però le sue capacità, lo attendiamo alla prova dei fatti, ma con grande fiducia e serenità.
E’ stato eletto al ballottaggio, ma con una buona e forte maggioranza. Unbuon viatico iniziale. Il plenum del Csm lo ha eletto con 20 voti a favore, tra cui quelli del vicepresidente Michele Vietti, del presidente Giorgio Santacroce e del pg di Cassazione Gianfranco Ciani. Roberti, fino ad oggi capo della Procura di Salerno, ha avuto la meglio su Roberto Alfonso, procuratore capo a Bologna, al ballottaggio: per lui hanno votato, oltre a Vietti e ai vertici della Cassazione, tutti i togati di Area (di Magistratura Democratica), di Unicost, i due indipendenti Corder e Nappi, i laici di centrosinistra, il togato di MI, Alessandro Pepe, e il laico del Pdl Bartolomeo Romano. Sei, invece i voti andati a Alfonso: si tratta di quelli dei laici di centrodestra Marini, Zanon,Palumbo e Albertoni, e dei togati di Magistratura Indipendente Racanelli eVirga. Al termine della votazione il vice presidente Vietti ha espresso “auguri di buon lavoro” al nuovo capo della Direzione nazionale antimafia, che andrà così a ricoprire il ruolo fino allo scorso gennaio rivestito da Pietro Grasso, oggi presidente del Senato.
Nelle scorse settimane, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva sollecitato il Csm affinchè nominasse il nuovo capo della Dna prima della pausa estiva dei lavori. Un appello importante che ha reso possibile questa accelerazione. Tutti ci rendiamo conto della gravità del momento politico,sociale ed economico che vive il nostro paese, della difficoltà che le istituzioni incontrano nella lotta contro la corruzione ed il malaffare. Non possono essere lasciati vacanti posti come quello della Procura Nazionale Antimafia. E soprattutto in posti così importanti devono andare persone capaci ed all’altezza del ruolo che devono ricoprire. C’è bisogno di persone per bene e capaci, oggi più che mai nella lotta alle mafie.
Auguri, dunque, a Franco Roberti!
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