lunedì, agosto 05, 2013
Giornata di apprensione per l’allarme terrorismo di matrice qaedista lanciato dall’intelligence statunitense. Anche l’Interpool ha confermato la minaccia segnalata giovedì. Elevate le misure di sicurezza davanti alle ambasciate occidentali nello Yemen. Il servizio è di Eugenio Bonanata: ascolta

Radio Vaticana - E’ sullo Yemen che sembra concentrarsi la preoccupazione maggiore. Dopo Stati Uniti, anche Francia, Gran Bretaga e Germania hanno deciso di chiudere le proprie sedi diplomatiche almeno fino a lunedì. Le autorità yemenite hanno raddoppiato le misure di sicurezza: da stamattina blindati stazionano nei pressi delle strutture occidentali e l’esercito sta effettuando controlli capillari verso tutte le strade di accesso alla capitale Sanaa. Intanto emergono nuovi particolari sulla minaccia di attacchi terroristici lanciata giovedì. Media statunitensi parlano addirittura di cellule presenti sul posto e pronte a colpire, ma non si sa dove. L’Interpool ricorda che c’è lo zampino di Al Qaeda dietro alle maxi evasioni di prigionieri avvenute di recente in diversi Paesi islamici come Afghanistan, Libia, Iraq e Pakistan. Per questo motivo la struttura con sede a Lione ha confermato l’allarme. E anche diversi esponenti del Dipartimento di Stato americano ribadiscono che questa volta la minaccia è credibile. In queste ore alla Casa Bianca l’ultimo vertice presieduto dalla consigliere per la Sicurezza Nazionale, Susan Rice, alla presenza di tutti i responsabili dei vari settori. Obama segue la situazione dalla residenza di Camp David. E ha già dato ordine di mettere in campo ogni misura pur di garantire la sicurezza agli americani. Centinaia di marines sono pronti a difendere ambasciate e consolati, non solo nei Paesi islamici, ma anche in Europa.

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