martedì, agosto 20, 2013
Anche quest’anno la missione di evangelizzazione sulle spiagge della riviera romagnola, incentrata sul tema “Chi ha sete venga a me”, si è rivelata per centinaia di giovani una straordinaria opportunità di incontro con Gesù. L’iniziativa, conclusasi questa domenica, è stata promossa dalla Comunità Pastorale Riccione Mare, dalla Comunità Nuovi Orizzonti e dalle Sentinelle del Mattino di Pasqua. Il servizio di Amedeo Lomonaco: ascolta  

Radio Vaticana - Passare dalla ricerca del divertimento sfrenato e dello ‘sballo’ all’incontro con Gesù. E’ questa l’esperienza, alimentata dalla preghiera e di notte anche dall’adorazione eucaristica, che hanno vissuto centinaia di giovani per scoprire la dimensione autentica della gioia, quella radicata nel Vangelo. Don Giacomo Pavanello, della comunità “Nuovi Orizzonti”:
“Per noi è stato bello incontrare questi giovani, che arrivavano a Riccione con il desiderio di divertirsi, per tornare a casa in un certo senso felici. Poi in realtà, nella vita a volte, non trovi quello che stai cercando e incontrandoli ci confessavano che non stavano passando un bel periodo, non stavano trovando soprattutto quella pace che desideravano profondamente nel cuore. Quindi, in spiaggia, sotto gli ombrelloni, e soprattutto di notte, lungo le strade, e anche al cospetto di Gesù Eucaristia, durante ‘La luce nella notte’, abbiamo raccolto confidenze, pesi non da poco. E’, però, sempre un’esperienza meravigliosa vedere come con Gesù, mettendo Gesù dentro la propria vita, si incontra la pace vera”.

A Riccione e in molte località turistiche, le luci di locali e discoteche attirano migliaia di giovani. Ma si tratta di effimeri bagliori. L’unica 'Luce' in grado di illuminare veramente ogni esperienza è quella di Gesù:

“Era bello vedere questi ragazzi, che entravano in chiesa con gli occhi spenti e, davanti a Gesù Eucaristia, scoppiavano in un pianto di liberazione, e uscivano fuori con occhi completamente diversi: con un grande senso di ringraziamento nel cuore. Sicuramente, è una missione bellissima anche per il senso di unità di Chiesa che abbiamo vissuto tra diverse realtà, che hanno dato vita a questa missione. Quando fai i conti, anche se i numeri non dicono tutto, e capisci che ogni sera, ogni notte, sono stati centinaia i ragazzi che hanno sostato in preghiera davanti a Gesù Eucaristia oppure che si sono rivolti ad un sacerdote per il Sacramento della riconciliazione, la lode esce spontanea dal nostro cuore”.
 
Sono numerose le testimonianze di giovani che hanno ricevuto l’autentico messaggio di gioia e di speranza. L’incontro con Gesù cambia realmente la vita, come ha sperimentato una giovane coppia di sposi. Ancora don Giacomo Pavanello:

“Noi abbiamo una testimonianza speciale di una giovane coppia, che si è sposata da un mese. Questi sposi hanno 25, 26 anni. Hanno raccontato la loro vita prima della conversione, prima dell’incontro con Gesù, una vita in cui si cercava il divertimento. La ricerca della felicità è un tratto costitutivo dell’animo umano. Divertimento e gioia, però, sono due cose diverse. Il divertimento non ti dà niente di più oltre al divertimento stesso. La gioia invece, che è uno dei frutti della vita nello Spirito Santo, è tutt’altra cosa. A questi ragazzi, quindi, che trovavano strano, inspiegabile come potesse accadere questa cosa in una notte, sulla riviera romagnola, noi indicavamo Gesù: è Lui che dà la felicità, è Lui il senso. E questi ragazzi hanno avuto un piccolo barlume di questa esperienza. L’augurio che lasciavamo a tutti alla fine era quello di non ridurre questa esperienza all’incontro di una notte, ma farla diventare l’inizio di un cammino, di un avvicinamento a Gesù”.

Particolarmente significativo il legame ideale, il ponte spirituale tra le spiagge evocate nei Vangeli, quelle di Copacabana a Rio de Janeiro, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, e la riviera romagnola:

“La spiaggia è un luogo teologico. Quante spiagge Gesù ha passato sulle sponde del lago di Tiberiade, per incontrare e parlare alle folle? E’ stato bello questo trait d’union con la spiaggia di Copacabana e le spiagge della riviera romagnola. Nei dialoghi con i ragazzi, infatti, l’evento della Gmg e la figura di Papa Francesco sono stati un aggancio meraviglioso. L’invito di questo Papa ad uscire da noi stessi per incontrare la ricchezza della tradizione di due millenni di Chiesa è l’esigenza che sentiamo forte in noi. Non una Chiesa che crea iniziative, aspettando che i giovani entrino nelle chiese, ma una Chiesa che crea l’iniziativa dell’essere apostola, cioè inviata da Gesù per andare incontro alle persone. E’ proprio la logica dell’evangelizzazione, della vita apostolica”.


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