giovedì, agosto 08, 2013
Si è tenuto a Santa Maria degli Angeli il Capitolo delle Stuoie dell’Ordine Francescano Secolare d’Italia

di Monica Cardarelli

Anticipato da una circolare del Consiglio nazionale Ofs del 21 gennaio che lo presentava come ‘storico appuntamento’, il cui programma però è stato svelato solo gli ultimi mesi, il Capitolo delle Stuoie dell’Ofs d’Italia del 3 agosto è stato il primo degli incontri da tenersi almeno una volta ogni tre anni, come stabilito dall’Assemblea nazionale perché “tutti i francescani secolari abbiano l’opportunità di riunirsi nello stile della fraternità, per gioire insieme del dono dei fratelli e trovare nuovi impulsi e propositi per il futuro.”

La storicità dell’evento la si comprende se si pensa che il Capitolo delle Stuoie si è svolto dopo undici anni dal capitolo elettivo unitario celebrato il 29 aprile 2002. La partecipazione era aperta a tutti i francescani secolari, ammessi, iniziandi e simpatizzanti, ed anche ai ragazzi della Gifra e agli Araldini e agli assistenti spirituali.

Così, circa 1800 persone, adulti, giovani e famiglie, si sono ritrovate presso il Palaeventi di Santa Maria degli Angeli, sfidando e condividendo la calura estiva in un clima di fraternità. La giornata è iniziata con canti partecipati da tutti cui è seguito un momento di preghiera e l’esposizione del SS. Sacramento in una Tenda posta all’esterno e predisposta per la contemplazione e la preghiera perché, come ha ricordato il Ministro nazionale Remo Di Pinto, anche per il francescano secolare come per Francesco d’Assisi, i due perni su cui giocare la propria vita sono l’eucarestia e la fraternità.

Lontano dal voler essere un incontro celebrativo o autoreferenziale, il Capitolo delle Stuoie è stata l’occasione per fermarsi a riflettere sulla propria vocazione francescana rinnovando il mandato alla missione, come pellegrini e forestieri, per le strade della vita nell’incontro con l’altro, avendo per tetto solo il cielo. Imparare non solo a stare in fraternità ma a creare fraternità fuori dalle proprie case, dalle proprie certezze: uno stile di vita su cui porre le basi di un futuro cambiamento. Non è un caso che lo stesso papa Francesco abbia scelto come tema per la prossima Giornata Mondiale della Pace proprio il tema della fraternità.

Dopo il saluto del Ministro nazionale Remo Di Pinto e del Sindaco di Assisi Claudio Ricci, una riflessione sul senso della vocazione francescana oggi e della presenza missionaria nelle strade e nella società ha introdotto alcune testimonianze di esperienze di fraternità Ofs di tutta Italia. Non sono mancati i momenti di convivialità, fraternità e animazione, all’insegna dello spirito lieto proprio dei francescani.

Presenti alcuni rappresentanti del Festival francescano, della cooperativa sociale francescana Fratelli è possibile, della rivista Francesco il Volto Secolare e di tante altre realtà francescane. Il Capitolo delle Stuoie si è poi concluso con la messa alla Basilica di Santa Maria degli Angeli celebrata dal Vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, Mons. Domenico Sorrentino durante la quale tutti i francescani secolari hanno rinnovato le loro promesse all’Ordine ricevendo da Mons. Sorrentino il mandato alla missione.

Per favorire la presenza dei genitori alla giornata era prevista un’attività di animazione per i bambini, ma nonostante ciò molte famiglie hanno preferito condividere con i propri figli questo tempo prezioso. La partecipazione al Capitolo delle Stuoie, lo ricordiamo, era gratuita: solo chi lo desiderava poteva liberamente lasciare un’offerta per le spese sostenute. Un particolare questo che ci piace sottolineare, in linea con lo spirito francescano di povertà evangelica, di gratuità e affidamento alla Provvidenza, di umiltà che permette di chiedere un’elemosina e accettare quello che il fratello può dare.

“Cristo, fiducioso nel Padre, scelse per Sé e per la Madre sua una vita povera e umile, pur nell'apprezzamento attento e amoroso delle realtà create; così, i francescani secolari cerchino nel distacco e nell'uso una giusta relazione ai beni terreni, semplificando le proprie materiali esigenze; siano consapevoli, poi, di essere, secondo il Vangelo, amministratori dei beni ricevuti a favore dei figli di Dio.

Così, nello spirito delle «Beatitudini», s'adoperino a purificare il cuore da ogni tendenza e cupidigia di possesso e di dominio, quali «pellegrini e forestieri» in cammino verso la Casa del Padre19.” (Regola dell’Ordine francescano secolare, cap. II, 11)

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