venerdì, agosto 09, 2013
Sono cinque i cortei che oggi attraversano il Cairo a sostegno del destituito presidente Morsi, nonostante il possibile intervento delle forze armate. Scontri tra sostenitori e oppositori si sono verificati a un centinaio di chilometri a sud del Cairo. Francesca Sabatinelli: ascolta

Radio Vaticana - E’ festa oggi: l’Eid al-Fitr, ricorrenza importante che chiude il mese del Ramadan. Per i sostenitori di Morsi è l’Eid della vittoria, la loro ennesima marcia per le strade della capitale, per chiedere ancora una volta la liberazione di Morsi. Non li ha fermati neanche il monito di sole 24 ore fa, arrivato dal premier el-Beblawi: l’intervento delle forze di sicurezza non è più dilazionabile. In realtà però le notizie ufficiose parlerebbero di un tacito patto tra le parti: avvio di colloqui, anche se indiretti, e poi negoziati, il che eviterebbe uno scontro frontale tra forze armate e fratelli musulmani. I richiami alla calma continuano ad arrivare dai leader internazionali, ma soprattutto da alte cariche religiose. Occorre far prevalere l’interesse della patria, si appella il predicatore della moschea di Al Azhar, mentre un influente esponente salafita sollecita a rigettare la violenza e garantisce che l’Egitto sarà governato dalla Sharia e non solo dalle leggi, le cui norme dovranno rispettare i precetti islamici.

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