Uno sversamento in mare di origine ancora sconosciuta ha creato una chiazza di gasolio localizzata a 15 km dalla costa e con una superficie di 300 km2 nella baia di Manila, creando gravi disagi all’industria della pesca della capitale.
Misna - Risulta al momento che secondo le autorità locali circa 500 litri di carburante siano finiti in acqua a causa di una fuga da un terminal petrolifero o di una perdita da parte di una nave cisterna. Marco Solis, sindaco di un villaggio di pescatori della baia, ha riferito di diverse persone costrette a ricorrere ad assistenza medica per patologie collegate alla contaminazione. “Il prezzo del pesce e dei frutti di mare è crollato. Anche coloro che pescano in mare aperto sono danneggiati perché il pesce odora di gasolio” ha aggiunto Solis.
La baia della capitale delle Filippine è la via marittima più frequentata dell’arcipelago nonché la risorsa principale per decine di migliaia di pescatori. L’amministrazione locale si è rivolta proprio a loro promettendo generi alimentari in cambio di un aiuto a contenere la chiazza d’olio.
L’equipaggio della petroliera M/T Makisig, sospettata di essere all’origine dell’incidente, è stato messo in detenzione preventiva. Ma secondo fonti della stampa locale, ispezioni subacquee avrebbero rivelato falle nell’oleodotto sottomarino che conduce al terminal di Rosario, di proprietà dell’azienda di raffinazione filippina Petron Corp., che, tuttavia, nega qualsiasi responsabilità.
Misna - Risulta al momento che secondo le autorità locali circa 500 litri di carburante siano finiti in acqua a causa di una fuga da un terminal petrolifero o di una perdita da parte di una nave cisterna. Marco Solis, sindaco di un villaggio di pescatori della baia, ha riferito di diverse persone costrette a ricorrere ad assistenza medica per patologie collegate alla contaminazione. “Il prezzo del pesce e dei frutti di mare è crollato. Anche coloro che pescano in mare aperto sono danneggiati perché il pesce odora di gasolio” ha aggiunto Solis.
La baia della capitale delle Filippine è la via marittima più frequentata dell’arcipelago nonché la risorsa principale per decine di migliaia di pescatori. L’amministrazione locale si è rivolta proprio a loro promettendo generi alimentari in cambio di un aiuto a contenere la chiazza d’olio.
L’equipaggio della petroliera M/T Makisig, sospettata di essere all’origine dell’incidente, è stato messo in detenzione preventiva. Ma secondo fonti della stampa locale, ispezioni subacquee avrebbero rivelato falle nell’oleodotto sottomarino che conduce al terminal di Rosario, di proprietà dell’azienda di raffinazione filippina Petron Corp., che, tuttavia, nega qualsiasi responsabilità.
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