martedì, agosto 13, 2013
“Pirati” moderni: secondo i dati di Legambiente nell’estate 2012 nel nostro paese sono cresciuti del 13,9% il numero di violazioni al Codice di navigazione e alle norme che regolano la nautica da diporto, con 2.704 illeciti contestati alla media di 676 reati al mese se si considerano che si concentrano soprattutto nei 4 mesi estivi, 2.913 persone denunciate e 396 sequestri.

GreenReport - In testa alla classifica poco virtuosa la Campania con 551 infrazioni e 555 persone denunciate o arrestate, segue la Liguria con 336 infrazioni e 344 persone denunciate o arrestate, terzo gradino del podio alla Toscana con 289 infrazioni , con 280 persone denunciate o arrestate. I numeri di quello che è stato definito il “far west in mare” sono stati presentati da Legambiente durante la III giornata di Festambiente, il festival nazionale di Legambiente in corso di svolgimento a Rispescia nel grossetano fino al 18 agosto.

«Ogni anno si verificano sulla fascia costiera decine di sinistri, anche mortali, che vedono coinvolti ignari bagnanti in conseguenza dell’attività dei diportisti che oltre a mettere a repentaglio la vita di altre persone, sono causa anche di danni ambientali – ha dichiarato Angelo Gentili , coordinatore nazionale Festambiente e segreteria nazionale Legambiente-, Fatalità, incoscienza, imprudenza ed indisciplina, il mix micidiale del popolo dei naviganti in un mare che sta diventando sempre più una autostrada a scorrimento veloce senza regole e disciplina».

Al di là delle classifiche il fenomeno è diffuso in tutta Italia. Non c’è località costiera dove non si vedano sfrecciare a velocità impressionanti ed a pochi metri dalla battigia, piloti di acquascooter che in preda a manie di protagonismo effettuano acrobazie anche tra i bagnanti, incuranti delle più elementari regole prudenziali di guida nel mare. «Sono necessarie norme più severe in mare visto che il popolo dei naviganti, spesso non rispetta le minime regole della sicurezza mettendo talvolta a rischio non solo la propria incolumità ma anche quella degli altri», ha concluso Gentili.


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