martedì, agosto 27, 2013
Sonia Gandhi ha aperto oggi il dibattito alla Camera dei deputati indiana (Lok Sabha) sulla proposta di legge che nelle intenzioni dovrebbe consentire un’adeguata alimentazione a tutti gli indiani.  

Misna - La presidente del partito del Congresso, maggioritario nella United Progressive Alliance (Alleanza progressista unita) alla guida del paese, ha chiesto a tutte le forze politiche di mettere da parte le differenze e sostenere un rapido percorso del provvedimento. Necessario anche per lanciare “un grande messaggio” sulle capacità del paese in un momento di sfiducia internazionale. La Gandhi, di origine italiana e vedova dell’ex premier Rajiv Gandhi, alla testa del partito che fu del marito e della suocera Indira, ha rigettato in partenza ogni contestazione sulla disponibilità delle risorse necessarie. “È tempo di rendere noto che l’India può assumersi la responsabilità di assicurare la sicurezza alimentare per tutti gli indiani. Nostro obiettivo è cancellare la fame e la denutrizione in tutto il paese”, ha concluso illustrando l’ambizioso piano che il partito ha posto come priorità, ma che rappresenta anche una delle promesse elettorali della campagna 2009 non ancora attuate.

Per Murli Manohar Joshi, leader anziano del maggiore partito d’opposizione, il nazionalista e filo-induista Bharatiya Janata, l’intento del governo non sarebbe tanto di arrivare alla “sicurezza alimentare”, ma piuttosto alla “sicurezza del voto”. L’allusione è alla campagna elettorale, di fatto già avviata, verso le elezioni politiche del prossimo anno a cui l’India si avvia con un sistema produttivo in frenata, una rupia ai minimi storici contro il dollaro, scarsi investimenti stranieri nonostante i provvedimenti di incentivazione e, infine, con importanti temi di dibattito e contrasto. Dalla lotta alla corruzione alla povertà rurale, dalla condizione femminile, alle discriminazioni socio-religiose, alla sicurezza dal terrorismo.


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