La Camera dei deputati (Lok Sabha) indiana ha approvato la Legge contro la fame, presentata ieri in parlamento dal Congresso, partito di governo.  

Misna - L’intento è di fornire riso e cereali a prezzi calmierati acirca i due terzi degli indiani, secondo le statistiche al limite o sotto la soglia della sussistenza. A un costo di almeno 20 miliardi di dollari l’anno, ogni mese ciascuno degli 800 milioni di poveri censiti riceverebbe 5 chili di alimentari a basso prezzo: riso a 3 rupie al chilo (circa 3,5 centesimi di euro), grano a 2 rupie e miglio a 1 rupia Ora toccherà al Consiglio degli Stati (Rajya Sabha) approvare la legge entro il 6 settembre, quando finirà la sessione parlamentare in corso. Come aveva indicato ieri Sonia Gandhi, presidente del Congresso, l’intento è di “cancellare” la fame endemica di parte della popolazione: il 75% degli abitanti delle campagne e il 50% di quelli delle città, ma anche di dare un segnale forte, che il paese è in grado di provvedere al benessere della propria popolazione.

Il dibattito alla Camera, durato nove ore, è stato aspro. Quello che per il governo attuale è un provvedimento atto a cancellare “una vergogna nazionale”, è per l’opposizione il maggiore strumento pubblicitario finora presentato dai partiti della maggioranza nella campagna elettorale in corso verso la consultazione politica nazionale del prossimo anno.

Sonia Gandhi è stata dimessa nella tarda serata di ieri dall’ospedale dove era stata ricoverata per un malore dopo il suo appassionato intervento a favore della legge alla Camera. Ricoverata per alcune ore, la 66enne presidente del partito del Congresso è stata sottoposta a una serie di esami, prima di essere dimessa.