domenica, agosto 04, 2013
A pochi giorni dal 67mo anniversario dell’Indipendenza il Global Council of Indian Christians (Gcic) chiede al governatore dello Stato di non firmare l’emendamento all’attuale legge. La modifica imporrebbe pene fino a quattro anni di carcere e multe salate per chi tenta di convertirsi senza avvisare le autorità e anche per i sacerdoti.

Mumbai (AsiaNews) - "La democrazia laica dell'India è in pericolo per colpa di leggi anticonversione come quella del Madhya Pradesh". È con questa denuncia che il Global Council of Indian Christians (Gcic) chiede a Shri Ram Naresh Yadav, governatore dello Stato, di non firmare l'emendamento al Madhya Pradesh Freedom of Religion Act - 1986. Secondo Sajan George, presidente del Gcic, non ratificare la modifica sarebbe un segno di democrazia, soprattutto in vista del 67mo anniversario dell'Indipendenza dell'India, che cade il 15 agosto.

Il governo del Madhya Pradesh ha ridiscusso l'emendamento il 10 luglio scorso. La modifica riguarda la sez.5 della legge e impone ai sacerdoti di fornire alle autorità locali tutti i dettagli relativi alla persona che ha deciso di cambiare religione almeno 30 giorni prima della cerimonia. Per quanto riguarda la pena, spiega il leader cristiano, "si rischia una multa di 50mila rupie (616 euro) e fino a tre anni di carcere, o 100mila rupie (1200 euro) e quattro anni di carcere i caso si tratti di fuori casta o tribali".

Secondo Sajan George, "il governo cerca di imporre una simile legge draconiana per compiacere la maggioranza indù, in vista delle prossime elezioni". Alla guida del Madhya Pradesh c'è il Bharatiya Janata Party (Bjp), partito ultranazionalista indù che sostiene gruppi estremisti del Sangh Parivar, autori di violenze e persecuzioni nei confronti delle minoranze etniche, sociali e religiose in tutta l'India.

Tuttavia, ricorda il presidente del Gcic, "i nostri padri costituzionali hanno inserito la libertà religiosa [nella Carta, ndr] per proteggere ogni cittadino. Se il governatore firmerà questo emendamento, la democrazia dell'India sarà in pericolo".


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