La mossa dopo l’uccisione di Narendra Dabholkar, noto attivista che da anni si batteva per fermare le finte pratiche magiche e i sacrifici animali. L’uomo è stato assassinato da uno sconosciuto. Era dal 1995 che lo Stato tentava di introdurre il decreto, sempre osteggiato dai gruppi radicali indù.
Asianews - Il Maharashtra mette al bando la magia nera: il governo ha promulgato oggi un'ordinanza per attuare un decreto contro i finti asceti, che attraverso rituali pseudo-mistici alimentano superstizioni e credenze popolari. Si tratta di provvedimenti introdotti in via d'emergenza, dopo la morte di Narendra Dabholkar, 69 anni, uno dei più fermi critici delle pratiche magiche nell'India moderna, assassinato ieri a Pune da uno sconosciuto. Quella del Maharashtra sarà la prima legge anti-magia nera del Paese. Sono più di 10 anni che lo Stato discute sull'introduzione di questa legge: la Maharashtra Eradication of Blind Faith Bill è stata introdotta per la prima volta nel 1995 e da allora è stata rivista almeno 29 volte. Dabholkar e la sua Commissione per lo sradicamento della fede cieca (la Maharashtra Andhashraddha Nirmoolan Samiti) erano anni che lottavano perché il provvedimento venisse finalmente approvato.
A ritardarne l'approvazione le continue critiche da parte dei gruppi radicali indù, che definivano il disegno di legge "anti-indù" e "anti-religione", in un Paese dove il misticismo e la spiritualità fanno parte della vita e della tradizione. Tuttavia, Dabholkar ha sempre rigettato queste accuse: "Nel decreto non c'è una parola su Dio o sulla religione. La Costituzione indiana garantisce la libertà di culto e nessuno può eliminarla. [Questo decreto] riguarda le pratiche disoneste e che sfruttano le persone". L'attivista si opponeva anche ai rituali che prevedono il sacrificio di animali.
Asianews - Il Maharashtra mette al bando la magia nera: il governo ha promulgato oggi un'ordinanza per attuare un decreto contro i finti asceti, che attraverso rituali pseudo-mistici alimentano superstizioni e credenze popolari. Si tratta di provvedimenti introdotti in via d'emergenza, dopo la morte di Narendra Dabholkar, 69 anni, uno dei più fermi critici delle pratiche magiche nell'India moderna, assassinato ieri a Pune da uno sconosciuto. Quella del Maharashtra sarà la prima legge anti-magia nera del Paese. Sono più di 10 anni che lo Stato discute sull'introduzione di questa legge: la Maharashtra Eradication of Blind Faith Bill è stata introdotta per la prima volta nel 1995 e da allora è stata rivista almeno 29 volte. Dabholkar e la sua Commissione per lo sradicamento della fede cieca (la Maharashtra Andhashraddha Nirmoolan Samiti) erano anni che lottavano perché il provvedimento venisse finalmente approvato.
A ritardarne l'approvazione le continue critiche da parte dei gruppi radicali indù, che definivano il disegno di legge "anti-indù" e "anti-religione", in un Paese dove il misticismo e la spiritualità fanno parte della vita e della tradizione. Tuttavia, Dabholkar ha sempre rigettato queste accuse: "Nel decreto non c'è una parola su Dio o sulla religione. La Costituzione indiana garantisce la libertà di culto e nessuno può eliminarla. [Questo decreto] riguarda le pratiche disoneste e che sfruttano le persone". L'attivista si opponeva anche ai rituali che prevedono il sacrificio di animali.
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