Si sono svolte nella calma e senza incidenti di rilievo le operazioni di voto in Mali, chiamato al ballottaggio, ieri, per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Circa 14 milioni di elettori sono stati invitati a recarsi nelle oltre 21.000 stazioni di voto per esprimere la propria preferenza tra Ibrahim Boubacar Keita e Soumalia Cissé.
Misna - Lo scrutinio delle schede depositate nelle urne è in corso dalle 19 di ieri, poco dopo la chiusura dei seggi. In base alle legge maliana il ministerno dell’Amministrazione territoriale ha cinque giorni di tempo per pubblicare i risultati provvisori. I dati definitivi, secondo la stampa nazionlae, sono attesi per la metà della settimana. La giornata di voto è stata caratterizzata dalla forte pioggia che si è abbattuta su diverse regioni del sud e in particolare a Bamako, e che stando alla stampa ha diminuito l’affluenza dei votanti rispetto al primo turno che aveva segnato un tasso record per il paese, del 48,98%.
Nella grandi città e regioni amministrative del nord, come Gao, Timbuctù e Kidal, il voto si è svolto nella calma e senza incidenti sotto gli occhi attenti di centinaia di osservatori locali e internazionali e un imponente servizio di sicurezza coordinato dall’esercito, i caschi blu della Minusma e i soldati francesi.
Il voto democratico dovrebbe consentire al Malia di riprendere il suo cammino per la democrazia e la riunificazione nazionale, dopo un’insurrezione armata e un colpo di stato militare a cui hanno fatto seguito oltre 18 mesi di conflitto armato nelle regioni del Nord.
Misna - Lo scrutinio delle schede depositate nelle urne è in corso dalle 19 di ieri, poco dopo la chiusura dei seggi. In base alle legge maliana il ministerno dell’Amministrazione territoriale ha cinque giorni di tempo per pubblicare i risultati provvisori. I dati definitivi, secondo la stampa nazionlae, sono attesi per la metà della settimana. La giornata di voto è stata caratterizzata dalla forte pioggia che si è abbattuta su diverse regioni del sud e in particolare a Bamako, e che stando alla stampa ha diminuito l’affluenza dei votanti rispetto al primo turno che aveva segnato un tasso record per il paese, del 48,98%.
Nella grandi città e regioni amministrative del nord, come Gao, Timbuctù e Kidal, il voto si è svolto nella calma e senza incidenti sotto gli occhi attenti di centinaia di osservatori locali e internazionali e un imponente servizio di sicurezza coordinato dall’esercito, i caschi blu della Minusma e i soldati francesi.
Il voto democratico dovrebbe consentire al Malia di riprendere il suo cammino per la democrazia e la riunificazione nazionale, dopo un’insurrezione armata e un colpo di stato militare a cui hanno fatto seguito oltre 18 mesi di conflitto armato nelle regioni del Nord.
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