Sono almeno 20 le vittime di un attacco aereo effettuato, questa mattina, dalle forze lealiste sulla città siriana di Salma, nella provincia di Latakia.
Radio Vaticana - Lo comunica l’Osservatorio siriano per i Diritti umani precisando che una decina di morti potrebbero essere civili: sei ribelli e quattro volontari stranieri. Di recente i ribelli avevano conquistato il distretto collinare di Jabal Akrad, dove si trova la città colpita. Almeno cinque miliziani non siriani, inoltre, sono rimasti uccisi in scontri nel Sud del Paese, al confine con la Giordania e con Israele. Questi morti vanno ad aggiungersi ai circa 4500 stimati nel solo mese sacro del Ramádan appena concluso, che non ha fermato il massacro. Di questi almeno 1300 sono civili, circa 300 i bambini. Secondo quanto riportato da AsiaNews, il numero di civili uccisi quest’anno durante il digiuno appare inferiore alla cifra dell’anno scorso, ma i numeri restano impressionanti: l’Onu ha calcolato che dall’inizio del conflitto in Siria abbiano perso la vita oltre centomila persone, mentre milioni sarebbero i rifugiati nei campi di Turchia, Giordania e Libano.
Radio Vaticana - Lo comunica l’Osservatorio siriano per i Diritti umani precisando che una decina di morti potrebbero essere civili: sei ribelli e quattro volontari stranieri. Di recente i ribelli avevano conquistato il distretto collinare di Jabal Akrad, dove si trova la città colpita. Almeno cinque miliziani non siriani, inoltre, sono rimasti uccisi in scontri nel Sud del Paese, al confine con la Giordania e con Israele. Questi morti vanno ad aggiungersi ai circa 4500 stimati nel solo mese sacro del Ramádan appena concluso, che non ha fermato il massacro. Di questi almeno 1300 sono civili, circa 300 i bambini. Secondo quanto riportato da AsiaNews, il numero di civili uccisi quest’anno durante il digiuno appare inferiore alla cifra dell’anno scorso, ma i numeri restano impressionanti: l’Onu ha calcolato che dall’inizio del conflitto in Siria abbiano perso la vita oltre centomila persone, mentre milioni sarebbero i rifugiati nei campi di Turchia, Giordania e Libano.
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