sabato, agosto 10, 2013
Nel fare gli auguri per la fine del Ramadan mons. Bejoy N. D’Cruze, presidente della Commissione episcopale per l’unità Cristiana e il dialogo interreligioso, riflette su cosa hanno in comune le due grandi religioni. È importante “rispettare ogni credo, con i suoi insegnamenti e i suoi valori”.

Asianews - "Cristianesimo e islam hanno molto in comune e se lavorano insieme possono instaurare pace e prosperità nel mondo". È così che mons. Bejoy N. D'Cruze, vescovo di Sylhet e presidente della Commissione episcopale per l'unità Cristiana e il dialogo interreligioso, manda i suoi auguri ai musulmani del Bangladesh per la festa di Id al-Fitr, che segna la fine del Ramadan. "In questo mese sacro - sottolinea il prelato- i musulmani donano con gioia ai poveri, condividono i loro dolori e le loro fatiche. Entrambe le nostre religioni parlano di un unico Dio, di amore, di perdono, e anche di paura".

Pensando alla situazione attuale del Bangladesh, attraversato da tensioni e violenze di natura politica, mons. D'Cruze ricorda: "Stiamo vivendo in un momento di grande incertezza. Crudeltà e conflitti crescono giorno dopo giorno nel Paese. Ma l'islam è una religione di pace: in questo mese di digiuno avete fatto dei sacrifici, non mangiare vi ha resi più controllati, pazienti, tolleranti, affabili. La pratica di queste virtù rende la vita delle persone più santa".

"Gesù - prosegue - ci insegna che senza unione e armonia tra le diverse religioni è impossibile avere pace. Quindi dobbiamo rispettare ogni credo, con i suoi insegnamenti e i suoi valori. Io rispetto la fede e la cultura islamiche".

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa