giovedì, agosto 08, 2013
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge contro il femminicidio. "Un segno fortissimo di cambiamento e un chiarissimo segnale di lotta senza quartiere, secondo il premier Enrico Letta.

Radio Vaticana - Ad illustrare il provvedimento il ministro dell’Interno Alfano che parla di “ottimo risultato". Paolo Ondarza (ascolta). Un aumento della pena di un terzo sia in caso di femminicidio sia per stalking, l'arresto obbligatorio in flagranza e un permesso di soggiorno per motivi umanitari se la vittima è un immigrato In soli 12 articoli il decreto contro il femminicidio ha il triplice obiettivo di prevenire la violenza, proteggere le vittime e punire i colpevoli. La pena viene aumentata di un terzo se alla violenza assiste un minorenne, se la vittima è in gravidanza o se la violenza viene fatta dal coniuge anche se separato o divorziato o dal compagno anche se non convivente.

“Una volta fatta, la querela è irrevocabile e la Polizia potrà allontanare di casa il coniuge violento anche a fini preventivi. Previsti poi una corsia preferenziale per i processi di femminicidio con l’anonimato garantito a chi testimonia e un gratuito patrocinio alla vittima a prescindere dal reddito". Nel provvedimento anche norme contro il cyberbullismo.

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