Il segretario di Stato Usa e il ministro iraniano degli esteri giudicano positivo l'incontro e chiedono entrambi di passare dalle parole ai fatti. I dialoghi sul programma nucleare riprenderanno il 15 ottobre a Ginevra. L'economia dell'Iran è prostrata: dimezzata la vendita di petrolio; raddoppiata l'inflazione.
AsiaNews - Diplomatici Usa e di altre cinque nazioni si sono incontrati ieri insieme al ministro iraniano degli esteri, , per accelerare i negoziati sul programma nucleare dell'Iran. Zarif ha espresso il desiderio che si giunga ad un accordo entro un anno. Il gruppo del P5+1 (Stati Uniti, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna e Germania) insieme all'Iran hanno deciso di riprendere i negoziati il prossimo 15 ottobre a Ginevra.
Prima del raduno con i P5+1, Zarif si era incontrato personalmente con John Kerry, segretario di Stato Usa. Entrambi hanno espresso un cauto ottimismo. Kerry ha dichiarato che Zarif "ha messo sul tavolo diverse possibilità", ma ha chiesto di non fermarsi alle parole. Zaif, da parte sua, ha definito "costruttivo" l'incontro e anche lui ha chiesto di passare dalle parole ai fatti. Gli Stati Uniti esigono che l'Iran fermi in modo netto i programmi di arricchimento dell'uranio che potrebbero portare alla costruzione di armi nucleari. Per questo Teheran non deve nascondere siti e programmi al controllo dell'Onu. Zarif, che con il suo presidente Hassan Rouhani, ha ribadito il carattere pacifico del programma iraniano, desidera che presto sia levata la serie di sanzioni che sta prostrando l'economia del suo Paese.
Dalla vittoria di Rouhani lo scorso giugno, l'Iran sta offrendo un'immagine di sé aperta alla comunità internazionale. Gli iraniani sperano che la rottura dell'isolazionismo in cui il Paese si era cacciato possa riparare l'economia provata da anni di sanzioni. Nel corso dell'anno, l'esportazione di petrolio, fonte primaria di ricavi, è scesa quasi del 50% a meno di un milione di barili al giorno; in due anni, l'inflazione è raddoppiata, giungendo fino al 39% il mese scorso.
AsiaNews - Diplomatici Usa e di altre cinque nazioni si sono incontrati ieri insieme al ministro iraniano degli esteri, , per accelerare i negoziati sul programma nucleare dell'Iran. Zarif ha espresso il desiderio che si giunga ad un accordo entro un anno. Il gruppo del P5+1 (Stati Uniti, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna e Germania) insieme all'Iran hanno deciso di riprendere i negoziati il prossimo 15 ottobre a Ginevra.
Prima del raduno con i P5+1, Zarif si era incontrato personalmente con John Kerry, segretario di Stato Usa. Entrambi hanno espresso un cauto ottimismo. Kerry ha dichiarato che Zarif "ha messo sul tavolo diverse possibilità", ma ha chiesto di non fermarsi alle parole. Zaif, da parte sua, ha definito "costruttivo" l'incontro e anche lui ha chiesto di passare dalle parole ai fatti. Gli Stati Uniti esigono che l'Iran fermi in modo netto i programmi di arricchimento dell'uranio che potrebbero portare alla costruzione di armi nucleari. Per questo Teheran non deve nascondere siti e programmi al controllo dell'Onu. Zarif, che con il suo presidente Hassan Rouhani, ha ribadito il carattere pacifico del programma iraniano, desidera che presto sia levata la serie di sanzioni che sta prostrando l'economia del suo Paese.
Dalla vittoria di Rouhani lo scorso giugno, l'Iran sta offrendo un'immagine di sé aperta alla comunità internazionale. Gli iraniani sperano che la rottura dell'isolazionismo in cui il Paese si era cacciato possa riparare l'economia provata da anni di sanzioni. Nel corso dell'anno, l'esportazione di petrolio, fonte primaria di ricavi, è scesa quasi del 50% a meno di un milione di barili al giorno; in due anni, l'inflazione è raddoppiata, giungendo fino al 39% il mese scorso.
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