È stato liberato questa mattina dai separatisti musulmani che da lunedì sono asserragliati in alcuni sobborghi della città di Zamboanga, il sacerdote di cui per giorni si erano rincorse le voci di rapimento
Misna - Secondo i media locali, ma è arrivata anche la conferma della diocesi cittadina, padre Michael Ufana è stato preso in custodia dalla polizia per un interrogatorio. Allo steso tempo, fonti della Chiesa locale parlano di un suo ruolo come mediatore nei contatti con Haber Malik, comandante del Fronte nazionale di liberazione Moro (Mnlf) che si ritiene guidi i ribelli musulmani assediati dalle truppe ma in grado finora di contenerle, anche con l’utilizzo di un gran numero di ostaggi. Il sacerdote era stato rapito nel quartiere di Santa Catalina – tra quelli dove gli scontri sono stati più intensi – mentre stava celebrando l’anniversario di nozze dei propri genitori.
In giornata è previsto un suo incontro con il ministro dell’Interno Manuel Roxas, a conferma di un suo possibile ruolo di mediazione tra governo e insorti. Questa mattina è arrivato a Zamboanga anche il presidente filippino Benigno Aquino III. La vita cittadina, nelle aree lontane dal confronto militare, registra oggi cenni di ripresa, con qualche negozio aperto e alcuni mezzi di trasporto per le strade semideserte, ma l’incertezza resta elevata. Nessuna conferma finora delle indiscrezioni sulla resa di decine di guerriglieri o sul disaccordo tra il leader storico dell’Mnlf, Nur Misuari, e il comandante Malik sull’opportunità dell’attacco a Zamboanga.
Le ragioni dell’iniziativa militare dei separatisti restano al momento nel campo delle voci e delle possibilità, come pure le prospettive di questa vicenda che ha provocato finora una dozzina di morti e una quarantina di feriti, costringendo alla fuga e al ricovero nei campi di raccolta almeno 15.000 abitanti. Ripresi invece, dopo un giorni di tregua, anche gli scontri nella città di Lamitan, sull’isola di Basilan prospiciente Zamboanga. L’offensiva dell’Mnlf – pare sostenuta anche da guerriglieri del gruppo Abu Sayyaf, che qui ha una delle sue roccaforti – ha costretto le autorità a ordinare l’evacuazione dei residenti.
Misna - Secondo i media locali, ma è arrivata anche la conferma della diocesi cittadina, padre Michael Ufana è stato preso in custodia dalla polizia per un interrogatorio. Allo steso tempo, fonti della Chiesa locale parlano di un suo ruolo come mediatore nei contatti con Haber Malik, comandante del Fronte nazionale di liberazione Moro (Mnlf) che si ritiene guidi i ribelli musulmani assediati dalle truppe ma in grado finora di contenerle, anche con l’utilizzo di un gran numero di ostaggi. Il sacerdote era stato rapito nel quartiere di Santa Catalina – tra quelli dove gli scontri sono stati più intensi – mentre stava celebrando l’anniversario di nozze dei propri genitori.
In giornata è previsto un suo incontro con il ministro dell’Interno Manuel Roxas, a conferma di un suo possibile ruolo di mediazione tra governo e insorti. Questa mattina è arrivato a Zamboanga anche il presidente filippino Benigno Aquino III. La vita cittadina, nelle aree lontane dal confronto militare, registra oggi cenni di ripresa, con qualche negozio aperto e alcuni mezzi di trasporto per le strade semideserte, ma l’incertezza resta elevata. Nessuna conferma finora delle indiscrezioni sulla resa di decine di guerriglieri o sul disaccordo tra il leader storico dell’Mnlf, Nur Misuari, e il comandante Malik sull’opportunità dell’attacco a Zamboanga.
Le ragioni dell’iniziativa militare dei separatisti restano al momento nel campo delle voci e delle possibilità, come pure le prospettive di questa vicenda che ha provocato finora una dozzina di morti e una quarantina di feriti, costringendo alla fuga e al ricovero nei campi di raccolta almeno 15.000 abitanti. Ripresi invece, dopo un giorni di tregua, anche gli scontri nella città di Lamitan, sull’isola di Basilan prospiciente Zamboanga. L’offensiva dell’Mnlf – pare sostenuta anche da guerriglieri del gruppo Abu Sayyaf, che qui ha una delle sue roccaforti – ha costretto le autorità a ordinare l’evacuazione dei residenti.
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