venerdì, settembre 06, 2013
Si intitola "Opera Seconda" l’ultimo disco dei Pooh (Trio/Artist First), un “concept album” che contiene, in una confezione preziosa e unica, 11 brani della carriera della band riarrangiati con un’orchestra sinfonica di 67 elementi (presi tra le migliori sinfoniche d’Italia), la Ensemble Symphony Orchestra, diretta dal maestro Giacomo Loprieno.

di Simona Santullo

Nella loro lunghissima e splendida carriera i Pooh hanno sicuramente contribuito a scrivere un pezzo importante di storia della musica italiana. Le loro indimenticabili canzoni hanno fatto sognare e innamorare centinaia di persone. Un successo che ormai va avanti da ben 47 anni passati tra sale d’incisione, palazzetti, piazze e tour nazionali e internazionali. Roby, Dodi e Red, con Danilo Ballo alle tastiere aggiunte e Phil Mer alla batteria, sono ora in concerto con le grandi canzoni della loro carriera, per la prima volta accompagnati in tour da un’orchestra sinfonica. Abbiamo avuto l’onore e il piacere, durante uno dei concerti, di intervistarli.

D - Ciao Red, ciao Dodi, ciao Roby e grazie per l’intervista. Oltre quarant’anni di successi incredibili: quanto è stato difficile raggiungere questo traguardo?
R - Abbiamo sicuramente lavorato tanto, credo che il segreto sia stato quello; poi, sai, ovviamente abbiamo scritto qualcosa che al pubblico è piaciuto perché altrimenti non saremmo arrivati fin qua; e poi ci vuole tanta pazienza.

D - Qual è stato il momento della vostra carriera in cui vi siete emozionati di più?
R – Mah, guarda, abbiamo provato delle grandi emozioni nei Paesi dell’Est e in Giappone. E poi quando abbiamo visto degli esauriti nei locali e nei posti dove suonavamo e dove non sapevamo e non avevamo la netta sensazione di quanto fossimo importanti per quel pubblico, è stata una grande emozione. Certo, uno si emoziona anche quando vince il Festival di Sanremo o queste cose qua, però ci sono delle emozioni più profonde che rimangono nel cuore di una persona.

D - C’è una vostra canzone che vi lega tutti in modo particolare?
R- Forse potrebbe essere Parsifal, che è anche il primo album e anche il brano che abbiamo scritto e che poi ha chiuso il cerchio della formazione storica; potrebbe anche essere “Uomini soli”, perché è un gran pezzo, al di là che abbia vinto Sanremo.

D - Quarantasette anni di successi, di amicizia, di esperienze di vita fatte insieme, di sogni realizzati…se fosse possibile tornare indietro con la macchina del tempo, fareste scelte diverse o rifareste tutto allo stesso modo?
R – Dedicheremmo forse un po’ più di tempo all’estero, perché questo forse è il rammarico, essere famosi in posti che non siamo andati mai a visitare e dove non abbiamo mai fatto dei concerti. In America meridionale ci sono degli artisti sudamericani che cantano le nostre canzoni e fanno dei concerti meravigliosi con i nostri brani. Sono posti che abbiamo frequentato poco ed è un peccato.

D - Opera seconda, un tour di successo e un album di canzoni storiche ma riarrangiate completamente e per di più accompagnati da un’orchestra sinfonica: cosa vi ha dato in più questa nuova esperienza musicale?
R - Ha aggiunto eleganza, spessore e qualità al nostro lavoro; la nostra musica è più bella. Secondo noi con l’orchestra ha una pronuncia completamente diversa; e poi si sente l’anima di 30-35 persone su un palco, a differenza di cinque o quattro che siano.

D - Il rapporto con i vostri fans si è modificato nel tempo?
R - Sono cambiati i mezzi di comunicazione. Una volta con le lettere passavi giorni a scrivere, bollo, spedisci, risposta… adesso con internet è tutto molto più veloce. È fantastico, c’è un rapporto diretto.

D - Usate Facebook e Twitter?
R - Usiamo solo Facebook e lo usiamo come un Twitter lungo, nel senso che esponiamo dei pensieri, ma non andiamo certo a rispondere perché non ce la faremmo. Lanciamo dei messaggi e poi ci leggiamo quello che la gente percepisce e riceve; però è un bel rapporto quello che abbiamo.

D - So che a Natale uscirà un nuovo grande progetto dei Pooh; so anche che non mi direte nulla al riguardo… o una piccolissima anticipazione potete darcela?
R - È una cosa bellissima, è composta di tante cose e c’è dentro un grande pensiero e una grande dedica a Valerio Negrini a un anno di distanza dalla sua morte.

Il concerto è finito, le luci si spengono: canticchiando ancora le canzoni dei Pooh, sognanti e con la testa piena di ricordi, ce ne torniamo a casa, aspettando il prossimo concerto e consapevoli della loro grandezza… e che il meglio deve ancora venire!


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