lunedì, settembre 02, 2013
Per ridurre l’impronta ecologica dell’iniziativa, gli organizzatori del pellegrinaggio che si sta svolgendo da Assisi a Gubbio hanno messo in campo una serie di scelte di sostenibilità ambientale. Alle quali si aggiunge un messaggio rivoluzionario: si può vivere bene anche con stili di vita più sobri

di Martina Valentini

Valfabbrica (PG) - Per convinzione, per coerenza. Ha un’anima verde, il Sentiero di Francesco, il pellegrinaggio giunto al secondo giorno e organizzato dalle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e Gubbio con il patrocinio della Regione Umbria, la media partnership dell’associazione di giornalisti specializzati in temi ambientali Greenaccord Onlus e il supporto del Consorzio Umbria&Francesco’s way.

E il verde non si riferisce solo al colore predominante tra quelli che ammireranno i circa 500 pellegrini presenti lungo il percorso. Ma descrive una serie di pratiche sostenibili fortemente volute dagli organizzatori per ridurre il più possibile l’impronta ecologica dell’evento. Per i pasti offerti durante le soste per il pranzo, sono stati utilizzate solo stoviglie e buste in bioplastica MaterBi, grazie alla collaborazione con Novamont, vero e proprio colosso del settore. Nei tre giorni di pellegrinaggio ne sono stati preparati circa 800, distribuiti nelle soste del Bosco di Francesco il primo giorno, della Chiesa di Caprignone il secondo giorno e, nella giornata conclusiva, a casa di una famiglia, che per il terzo anno consecutivo, ospiterà i viandanti nella località di Colonnata, vicino a Gubbio. Per i rifiuti prodotti è stata inoltre prevista un sistema di raccolta differenziata.

I partecipanti sono stati anche invitati a utilizzare borracce per dissetarsi durante il percorso, sfruttando anche la presenza di fontanelle e punti di ristoro, in modo da disincentivare l’uso delle bottigliette di plastica. Al termine della manifestazione, infine, la società Tree s.r.l. di Perugia si occuperà del calcolo e della compensazione delle emissioni di carbonio (carbon footprint) e renderà noto l'impatto delle manifestazioni della Giornata nazionale per la custodia del Creato in termini ambientali, dal punto di vista energetico e dei consumi generali.

“Oltre alle meritorie scelte di riduzione dell’impatto degli organizzatori, nel Sentiero di Francesco c’è un aspetto essenziale da non dimenticare” aggiunge Alfonso Cauteruccio, presidente di Greenaccord Onlus. “Fare un percorso a piedi di 40 chilometri in tre giorni permette di riscoprire il piacere di muoversi lentamente, di allentare la nostra dipendenza dalle auto, di focalizzare l’attenzione sulla possibilità di godere delle meraviglie della natura anche senza quelle che ormai siamo abituati a considerare comodità irrinunciabili. È un messaggio dallo straordinario valore culturale. Soprattutto perché lungo il cammino abbiamo incontrato molte famiglie con bambini piccoli, che potranno raccontare la loro esperienza ai loro compagni di scuola e ampliare questo rivoluzionario modo di pensare. Il fatto poi che lungo il Sentiero ci sia una ventina di giornalisti di varie testate non può che moltiplicare il messaggio di sostenibilità proveniente da questa iniziativa”.


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