Sono in corso le votazioni per le elezioni parlamentari nel paese: dalle 7 fino alle 15 più di 5,9 milioni di aventi diritto sono attesi alle urne per scegliere 53 deputati.
Misna - Ieri sono andati a votare i ruandesi residenti all’estero. Per il quotidiano locale New Times globalmente l’affluenza è stata elevata. La maggior parte della diaspora ruandese – in tutto 31.514 persone – è stabilita in India, Belgio, Sudafrica, Kenya Uganda. Nel paese delle mille colline, la Commissione elettorale nazionale (Nec) ha suddiviso il territorio in più di 400 circoscrizioni elettorali che comprendono 2291 seggi nelle varie contee e 15.000 seggi in altrettanti villaggi. Lo spoglio delle schede comincerà alla chiusura dei seggi e i risultati preliminari potrebbero essere diffusi già in serata. In base alla legge i risultati definitivi dovranno essere proclamati entro il 25 settembre.
Le operazioni di voto si protrarranno per altri due giorni: domani e dopodomani sarà la volta delle categorie speciali – donne, giovani e disabili – ad eleggere i propri rappresentanti speciali, in tutto 27 deputati. Le legislative vengono monitorate da 1600 osservatori della società civile, dei partiti politici, dell’Unione Africana, dell’Africa orientale e dell’Unione Europea.In tutto ci sono 15.410 candidati tra gli indipendenti e quelli presentati da otto formazioni politiche. Tuttavia per molti osservatori l’esito delle legislative appare scontato: è il Fronte patriottico ruandese (Fpr), l’ex ribellione che ha messo fine al genocidio del 1994 del presidente Paul Kagame, che dovrebbe ottenere la maggioranza dei seggi. Nella legislatura uscente l’Fpr aveva ottenuto il 76% delle poltrone parlamentari. Con quattro piccole formazioni alleate, l’Fpr ha presentato 80 candidati. Quest’anno sono riusciti a iscriversi anche il Partito social democratico (Psd) con 76 candidati, il Partito liberale (Pl) con 64 rappresentanti e, per la prima volta dal 2009, il Ps Imberakuri, con 45 membri; ci sono soltanto quattro candidati indipendenti.
La campagna elettorale, durata dal 26 agosto al 15 settembre, si è globalmente svolta nella calma ma senza grande entusiasmo della popolazione. Nelle ultime ore ha contribuito a far salire la tensione l’esplosione di due ordigni a Kicukiro, un sobborgo di Kigali, la capitale, che hanno causato due vittime e 22 feriti. Per ora tre persone sono state arrestate per il loro presunto coinvolgimento nelle deflagrazioni che hanno colpito una delle città considerata più sicura di tutta l’Africa. Per legge nel parlamento ruandese deve sedere una maggioranza di donne: durante la legislatura uscente è stata raggiunta la percentuale record del 56,3%.
Misna - Ieri sono andati a votare i ruandesi residenti all’estero. Per il quotidiano locale New Times globalmente l’affluenza è stata elevata. La maggior parte della diaspora ruandese – in tutto 31.514 persone – è stabilita in India, Belgio, Sudafrica, Kenya Uganda. Nel paese delle mille colline, la Commissione elettorale nazionale (Nec) ha suddiviso il territorio in più di 400 circoscrizioni elettorali che comprendono 2291 seggi nelle varie contee e 15.000 seggi in altrettanti villaggi. Lo spoglio delle schede comincerà alla chiusura dei seggi e i risultati preliminari potrebbero essere diffusi già in serata. In base alla legge i risultati definitivi dovranno essere proclamati entro il 25 settembre.
Le operazioni di voto si protrarranno per altri due giorni: domani e dopodomani sarà la volta delle categorie speciali – donne, giovani e disabili – ad eleggere i propri rappresentanti speciali, in tutto 27 deputati. Le legislative vengono monitorate da 1600 osservatori della società civile, dei partiti politici, dell’Unione Africana, dell’Africa orientale e dell’Unione Europea.In tutto ci sono 15.410 candidati tra gli indipendenti e quelli presentati da otto formazioni politiche. Tuttavia per molti osservatori l’esito delle legislative appare scontato: è il Fronte patriottico ruandese (Fpr), l’ex ribellione che ha messo fine al genocidio del 1994 del presidente Paul Kagame, che dovrebbe ottenere la maggioranza dei seggi. Nella legislatura uscente l’Fpr aveva ottenuto il 76% delle poltrone parlamentari. Con quattro piccole formazioni alleate, l’Fpr ha presentato 80 candidati. Quest’anno sono riusciti a iscriversi anche il Partito social democratico (Psd) con 76 candidati, il Partito liberale (Pl) con 64 rappresentanti e, per la prima volta dal 2009, il Ps Imberakuri, con 45 membri; ci sono soltanto quattro candidati indipendenti.
La campagna elettorale, durata dal 26 agosto al 15 settembre, si è globalmente svolta nella calma ma senza grande entusiasmo della popolazione. Nelle ultime ore ha contribuito a far salire la tensione l’esplosione di due ordigni a Kicukiro, un sobborgo di Kigali, la capitale, che hanno causato due vittime e 22 feriti. Per ora tre persone sono state arrestate per il loro presunto coinvolgimento nelle deflagrazioni che hanno colpito una delle città considerata più sicura di tutta l’Africa. Per legge nel parlamento ruandese deve sedere una maggioranza di donne: durante la legislatura uscente è stata raggiunta la percentuale record del 56,3%.
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