Essam el Arian, uno dei leader di spicco dei Fratelli musulmani ricercato dalle autorità egiziane e latitante da alcuni mesi,è stato catturato in un blitz alla periferia del Cairo. Lo riferisce l’agenzia stampa Mena secondo cui el Arian comparirà assieme ad altri membri del movimenti islamista e allo stesso ex presidente Mohammed Morsi nel processo contro la Fratellanza che si aprirà il prossimo 4 novembre nella capitale egiziana.
Il suo arresto costituisce l’ultimo colpo messo a segno dalle autorità al governo – sostenute dai militari – nell’ambito di una campagna di repressione massiccia nei confronti del movimento islamista. Oggi, i Fratelli Musulmani arrivati al potere in seguito ad anni di oppressione sotto il regime di Hosni Mubarak e rovesciati dai militari, sono nuovamente banditi.
A margine, tre giudici incaricati di guidare il processo contro Mohammed Badie, ex guida suprema del movimento, e Khairat al Shater – forse il più noto uomo d’affari parte della confraternita – hanno rassegnato le dimissioni. Nel giustificare la decisione, uno di loro ha invocato “motivi di coscienza”. I due imputati sono alla sbarra conm la stessa accusa di “istigazione alla violenza” per gli scontri e la morte di manifestanti fuori dal quartier generale della fratellanza, lo scorso 30 giugno.
Dal golpe di luglio circa un migliaio di sostenitori del movimento islamista sono rimasti uccisi in scontri con le forze dell’ordine, i più gravi dei quali si sono verificati il 14 agosto quando i sit-in degli attivisti che chiedevano la scarcerazione e il reinsediamento di Morsi sono stati sgomberati dai militari. Le violenze che ne sono seguite hanno provocato oltre 800 morti.
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