mercoledì, ottobre 30, 2013
Dopo la diffusione degli allarmanti dati sugli effetti dei farmaci sui cittadini usati come cavie, in India le richieste delle sperimentazioni hanno subito uno stop nel percorso di valutazione al ministero della Sanità indiana e all'organismo che rilascia i permessi, la Central Drugs Standard Control Organization.  
Informasalus - Quest'anno solo 5 sperimentazioni sono state approvate, ad agosto-settembre, ma erano tutte domande presentate l'anno precedente. Al momento sono fermi 157 clinical trial che avevano ricevuto nel 2012 un primo ok dal governo. In India le sperimentazioni umane rappresentano un vero e proprio business. Una recente ricerca di mercato ha quantificato tra il 2010-2011 un ammontare di circa 450 milioni di dollari, con una crescita prevista del 12% l'anno e un mercato di un miliardo di dollari entro il 2016. Dal 2005 al 2012 sarebbero stati 57.303 i pazienti coinvolti, 39.022 avrebbero completato i test clinici. Tuttavia soltanto 17 su 475 prodotti testati avrebbero ottenuto l'autorizzazione al commercio.

Qualche mese fa l'esecutivo di New Delhi in una nota alla Corte Suprema ha rivelato i drammatici numeri sugli effetti negativi dei farmaci sui cittadini usati come 'cavie': fino a 2.644 persone potrebbero essere state vittime di sperimentazione clinica di nuovi farmaci negli ultimi sette anni. Il governo indiano ha puntato il dito contro le case farmaceutiche straniere ma il fenomeno riguarda anche l'industria del farmaco indiana, divenuta oggi tra le maggiori al mondo.

di Alessia Ferla

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